Documento dei consiglieri di opposizione su sostituzione software, Ama, nomina segretario, rimpasto
Lettera dei consiglieri di opposizione al Consiglio comunale di Paternò Condorelli, Sinatra, Orfanò (Forza Italia), Virgillito (Paternò 2.0), Distefano (#DiventeràBellissima) e Lo Presti al Prefetto di Catania, all’assessore regionale Autonomie locali, al Procuratore della Repubblica, al presidente ANAC, al Comando provinciale Carabinieri, al Comando Provinciale Guardia di Finanza, su presunte anomalie al Comune di Paternò. Nel mirino finisce il sindaco Nino Naso su diverse questioni, dal rinnovo dei software comunali all’Azienda acquedotto, dalla nomina del segretario al rimpasto. La pubblichiamo di seguito.
Facendo seguito alle nostre precedenti segnalazioni con la presente si intende evidenziare come da tempo nel Comune di Paternò accadono episodi e circostanze che appaiono inquietanti e prive di qualsiasi pregio giuridico. Nel 2017 il Comune di Paternò, senza alcuna richiesta dei responsabili dei settori interessati, avvia una procedura di affidamento per la sostituzione dei software in dotazione ai settori comunali.
Nella valutazione delle offerte pervenute, al gestore preesistente (Halley) viene dato un punteggio più basso, rispetto agli altri concorrenti, per le procedure di recupero dati e formazione, ovvero proprio le procedure per le quali il gestore preesistente era in ovvio vantaggio rispetto agli altri, in quanto trattasi dei software da anni in uso ai dipendenti comunali. Peraltro la commissione di gara era priva di professionalità in grado di effettuare idonee valutazioni tecniche.
Nel capitolato di gara era previsto che i software offerti fossero compatibili con l’hardware in dotazione, considerate le precarie condizioni finanziarie in cui versa il comune. Il Presidente della commissione, prima di formalizzare l’affidamento all’aggiudicataria (Maggioli) ha tentato, contraddicendo il capitolato, ha proposto una fornitura di nuovi pc in quanto il software dell’aggiudicatario non era idoneo a funzionare in molte postazioni dell’ente. Non ha avuto seguito per mancanza di copertura finanziaria.
Molti dipendenti hanno provveduto al caricamento delle banche dati sul nuovo gestionale, sebbene tale adempimento fosse a carico dell’aggiudicatario, e per il quale ha ricevuto specifico compenso. Ancora adesso molte procedure non sono state avviate, altre ancora non sono funzionanti (come la procedura stipendi , a cui è stato dato risalto dalla stampa).
E’ stata fatta una consegna provvisoria della fornitura e dei servizi alla ditta Maggioli. Ancora adesso, dopo un anno, dall’assegnazione temporanea, non si è ancora proceduta alla stipula del contratto previsto nella procedura di gara. Pertanto per più di un anno l’ente ha pagato più di un fornitore per i medesimi servizi.
Il mancato funzionamento del nuovo gestionale ha già provocato danni, per i quali non è stata avviata alcuna azione risarcitoria. L’ANAC ha rilevato omissioni sugli obblighi di trasparenza ed anticorruzione. Ancora non è stato definito il risultato presunto di amministrazione dell’anno 2018, dato che per legge deve definirsi entro il 31 gennaio dell’anno successivo. Ovvero l’ente non sa se la gestione del 2018 si è chiusa con un risultato di avanzo o disavanzo.
Non è da sottovalutare il fatto che il bilancio di previsione 2018/2020 non sia stato firmato dalla funzionaria responsabile del settore finanziario da oltre venti anni, ma da un’altra funzionaria all’uopo nominata per quella singola giornata. Quella funzionaria responsabile del servizio finanziaria dal 2019 è adibita ad altro incarico.
Il tutto con la supervisione del Segretario Generale appena nominato, che sostituisce la funzionaria di pari rango che ha lasciato Paternò con un preavviso di appena ventiquattro ore, scegliendo di assumere servizio in un comune (Comiso) molto più lontano da Paternò, rispetto al suo luogo di residenza (Palermo). Circostanze che appaiono preoccupanti perché avvenute dopo che il medesimo segretario generale non ha proceduto a rogare un contratto di alcuni milioni di euro per lavori della rete idrica in quanto sussistevano, e sussistono dubbi, sulla copertura finanziaria degli stessi. Nel frattempo anche un altro funzionario ha lasciato il Comune di Paternò.
Per non parlare delle numerose dimissioni dei componenti del Nucleo di valutazione nominati dal Sindaco a seguito di una procedura ad evidenza pubblica. Selezione a cui parteciparono numerosi candidati.
Ciò non ha precluso al Sindaco la scelta del nuovo presidente del nucleo di valutazione (anche il precedente ha lasciato il comune). Il Sindaco, dopo aver nominato il nuovo presidente del nucleo di valutazione, ha provveduto a nominare il medesimo soggetto segretario generale dell’ente. Ovvero si sono determinate le condizioni di incompatibilità di legge, non essendo trascorsi due anni, in realtà neanche un giorno, dall’incarico di presidente del nucleo di valutazione. Né sul sito dell’ente è stata mai pubblicata la dichiarazione di insussistenza di cause di incompatibilità di detti incarichi conferiti. Con le conseguenze del caso per il fatto tutti gli atti adottati con la verbalizzazione del segretario generale in questione risultano nulli ipso iure.
Il Comune, inoltre, continua a non regolare con alcun atto il rapporto con l’AMA spa, la propria società interamente partecipata che gestisce il servizio idrico integrato per il Comune di Paternò. Peraltro l’entrata in vigore della legge Madia sugli organismi partecipati impone di comunicare all’ANAC l’affidamento di servizi a società in house, con gli estremi dei contratti che ne regolano i rapporti. Tutto ciò non è stato fatto.
In ventiquattro ore il sindaco ha proceduto ad adottare i criteri per il conferimento degli incarichi apicali nell’ente, ed a conferire gli incarichi disattendendo qualsiasi elementare principio di rotazione degli incarichi, persino di quelli di cui l’ente si è dotato nel suo piano triennale anticorruzione. Il Sindaco non ha neanche ritenuto di osservare la legge omettendo di relazionare al consiglio comunale sulle cause di revoca di incarichi assessoriali, ed omettendo di ripristinare la collegialità perfetta della giunta comunale. Anche in questo caso con le conseguenze di legge rispetto agli atti adottati con una giunta parzialmente costituita.
Tutto ciò non può non far invocare un rapido e risolutivo intervento al fine di rimuovere le gravi e persistenti violazioni normative e procedurali poste in essere dall’Amministrazione comunale di Paternò, comune dal quale ormai diventano sempre più frequenti le fughe volontarie di numerosi funzionari ed incaricati. Ciò a tutela di chi non intende, nell’esercizio del proprio ruolo istituzionale, farsi inconsapevole partecipe ad evidenti irregolarità amministrative, foriere di danni ingenti all’ente, dissociandosi dall’eventuale rilevanza di altra natura dei comportamenti posti in essere, demandata ai pertinenti organi giudiziari.