Al “Russo” di Paternò incontro in occasione della Giornata Ingernazionale della Donna con la scrittrice partenopea Nunzia Lombardi coautrice del libro “Teresa e le altre”
Le donne non vanno semplicemente festeggiate, ma incoraggiate. Non vanno solo difese, ma anche sostenute nel portare avanti i loro sogni e progetti. E’ questo il messaggio che è emerso dall’incontro-dibattito dall’emblematico titolo “Oltre le mimose”, tenutosi l’8 marzo, nella giornata internazionale della donna, presso l’I.T.E. “G. Russo” di Paternò.
La serata, organizzata dal Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto in collaborazione con l’Ass. “Cultura&’Progresso”, è stata l’occasione per diverse donne impegnate nel sociale di raccontarsi: nessuna autocelebrazione ma voglia di testimoniare la propria esperienza di vita per incoraggiare l’azione concreta a favore dell’ambiente e della società in genere, per il bene di tutti e delle generazioni future.
L’incontro è stato moderato da una delle tenaci donne protagoniste del Patto di Fiume Simeto, la Presidente del Presidio partecipativo Silvana Ranza, che ha dato la parola ad un parterre tutto al femminile composto da donne che tutti i giorni nel nostro territorio, e non solo, contribuiscono a costruire un mondo nuovo e migliore.
Dopo i saluti e le parole di incoraggiamento rivolte alle donne da parte del Dirigente scolastico dell’I.T.E. “G. Russo” di Paternò Concetta Centamore, a prendere la parola è stata la scrittrice di origini partenopee Nunzia Lombardi, coautrice del libro “Teresa e le altre”. Scritto da dieci donne e curato da Marco Armiero, “Teresa e le altre” raccoglie le esperienze di vita e di morte di donne nella Terra dei Fuochi, luogo in cui le logiche criminali hanno portato devastazione distruggendo il presente ed il futuro di molti. Dopo aver assistito al triste passaggio dalla “Campania felix” alla “Campania della Terra dei fuochi”, Nunzia Lombardi ha avuto l’esigenza di mettere nero su bianco quanto stava accadendo, la propria esperienza e l’impegno dei comitati ambientalisti campani, affinché queste storie possano fungere da strumento di lotta, per combattere l’ignoranza e l’immobilismo collettivo e istituzionale.
A parlare del suo impegno nell’ambito del Patto di Fiume, la ricercatrice del Dip. di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania Giusy Pappalardo, che con il suo lavoro ha contribuito al processo di mappatura delle comunità che diede il via al Patto di Fiume. La giovane ricercatrice ha sottolineato l’importanza della spinta propositiva che viene dai territori, capaci non solo di opporsi ad un inceneritore, ma anche di costruire modelli alternativi di sviluppo. Sono intervenute al dibattito anche giovani donne esponenti dell’associazionismo locale.
Agata Lipari Galvagno, dell’Ass. “Cultura&’Progresso”, ha raccontato la sua esperienza con il ‘Gas Simeto’ da lei fondato, il primo gruppo di acquisto solidale della Sicilia attraverso il quale si promuove l’acquisto ed il consumo dei prodotti agricoli della Valle del Simeto.
E’ intervenuta al dibattito anche Vanessa Aiosa, membro del Consiglio Direttivo del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, che ha portato la sua esperienza di giovane donna impegnata per la collettività anche con l’Ass. culturale “La Locomotiva” di Adrano, soffermandosi sul principio di responsabilità collettiva che ogni cittadino dovrebbe tener a mente e sul concetto di “bene comune” come tesoro non solo da custodire ma di cui occuparsi.
Infine, l’intervento di Rossella Spanò, membro dell’Ass. ambientalista “Giacche verdi” che a Bronte si pone l’obiettivo di realizzare un mercato biologico e che tutti i giorni si occupa di sensibilizzare le nuove generazioni circa le tematiche ambientali.