Venerdì 9 dicembre, presso la biblioteca comunale “G. B. Nicolosi” di Paternò, verrà presentato l’ultimo libro di Mimmo Chisari, un viaggio tra fiumi e sorgenti quando l’acqua era un elemento sacro
“Il culto dell’acqua nella Sicilia antica”. Questo il titolo dell’ultima fatica letteraria di Mimmo Chisari, professore e presidente dell’associazione culturale SiciliAntica sezione di Paternò, che venerdì 9 dicembre presenterà il suo libro alle ore 17:00, presso la biblioteca comunale “G. B. Nicolosi” di Paternò. All’incontro culturale con l’autore, moderato dalla giornalista Francesca Coluccio, interverranno il sindaco di Paternò Mauro Mangano, l’assessore alla Cultura Valentina Campisano, il consigliere regionale di SiciliAntica Pippo Virgillito, il responsabile regionale giovani SiciliAntica Giuseppe Barbagiovanni ed il consigliere regionale SiciliAntica Orazio La Delfa.
Il libro di Chisari, edito da SiciliAntica in occasione del ventennale dell’associazione, compie un viaggio tra fiumi e sorgenti di Sicilia indagando sull’elemento dell’acqua come oggetto sacro e di culto. In particolare, l’analisi viene compiuta sulla Sicilia antica, partendo dagli indigeni che per cultura attribuirono un’anima a tutte le manifestazioni naturali compresa l’acqua, passando per i Greci, che durante la colonizzazione crearono delle leggende intorno al mito dell’acqua, scegliendo delle immagini maschili per personificare i fiumi (un toro antroposofico, un giovane con corna, un granchio) ed immagini femminili per rappresentare le sorgenti (ninfe e fanciulle), e giungere ai romani, che ripristinarono i santuari rurali in cui rifiorì una certa mentalità animistica con il culto delle Ninfe e delle Paides.
Una riflessione, infine, verrà compiuta sulla considerazione dell’elemento acqua ai tempi d’oggi e su quanto possa essere utile per tutti i movimenti ecologici che si occupano della protezione degli ambienti naturali e paesaggistici includere, fra gli obiettivi da raggiungere, il ritorno all’antico valore di sacralità della Natura, non essendo quest’ultima un elemento sfruttabile e sovvertibile all’infinito.