Il blitz venne avviato nel mese di febbraio di un anno fa per associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga
Dodici esponenti del clan Assinnata di Paternò sono stati condannati dal Tribunale di Catania per reati vari a conclusione dello stralcio abbreviato del processo scaturito dall’operazione “The end”, eseguito nel mese di febbraio del 2016 di Carabinieri della Compagnia di Paternò nei confronti di 14 presunti appartenenti alla cosca, costola della famiglia Santapaola. Cento militari del Comando Provinciale eseguirono il provvedimento restrittivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Contestati i reati di associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga. Pene pesanti quelle inflitte dal Giudice per l’udienza preliminare Alessandro Ricciardolo.
In particolare, il Tribunale ha condannato Salvatore Assinnata a dodici anni, Benedetto Beato a sei, Daniele Beato a diciotto, Angelo Di Fazio a nove anni e otto mesi, Giuseppe Fioretto a tre anni e due mesi, Giuseppe Fusto a undici anni e quattro mesi, Andrea Giacoponello a sei anni e quattro mesi, Mario Leonardi a undici anni e quattro mesi, Salvatore Mannino a dieci anni e otto mesi, Maria Cinzia Pellegriti a sette anni e quattro mesi, Luca Vespucci a diciotto anni.
Stabilito anche il risarcimento del Comune di Paternò, costituitosi parte civile nel processo; decisa una provvisionale di 10 mila euro. Saranno giudicati con rito ordinario, invece, Andrea Di Fazio e Rosario Oliveri.
L’indagine venne avviata dalla denuncia di un imprenditore e condusse alla ricostruzione dell’organigramma del clan e della mappa delle estorsioni. Fatta luce anche sull’attività di spaccio in piazza Purgatorio, sempre a Paternò.