Nello Musumeci: «Se è possibile recuperarlo il Governo regionale non si tirerà indietro, ma non possiamo permetterci il lusso di investire denaro pubblico e poi lasciarlo in una condizione di abbandono. »
Dopo la presentazione dell progetto da destinare al recupero dell’area delle “Salinelle”, il Governatore della Sicilia Nello Musumeci ha visitato, sempre questa mattina, la struttura del Velodromo di Paternò, che ormai da oltre un quindicennio versa in uno stato di totale abbandono, saccheggiato e distrutto in ogni sua parte. Una forte amarezza, quella mostrata dal presidente Musumeci, nel vedere una struttura da lui riqualificata quando era alla guida della Provincia Regionale di Catania, che oggi di fatto risulta inutilizzabile. Incursioni e vandalismo la fanno da padroni, occupando spesso le pagine di cronaca locale, senza che nessuno riesca a portare avanti azioni concrete di recupero e di salvaguardia.
«Ho creduto nel velodromo» ha detto con molto dispiacere il Presidente Nello Musumeci. «Ho recuperato un rudere e l’ho fatto diventare un impianto sportivo tra i migliori dell’Italia del sud. Era quasi completo, credo mancassero 100 mila euro, un gioco rispetto a milioni di euro. Quello che è accaduto naturalmente non appartiene a me e alla mia gestione. Provo come tutti i paternesi tanta amarezza. Se mi volete strappare un impegno vi sbagliate, perché prima voglio vedere in che condizioni si trova il velodromo e se è possibile riconvertirlo – ne abbiamo parlato l’altro giorno con il sindaco – o se è possibile recuperarlo. Certo è che non ci possiamo permettere il lusso di investire denaro pubblico e poi lasciarlo in una condizione di abbandono. Se è possibile recuperarlo, dopo un sopralluogo e dopo aver ascoltato i tecnici, il Governo della Regione – ve lo posso assicurare – non si tirerà indietro».
L’opera pubblica fu costruita negli anni 50 sotto forma di campo di calcio per essere destinato ad ospitare le partite in casa della squadra calcistica “Ibla Paternò”, subendo poi diversi ampliamenti negli anni successivi per ospitare le partite del Paternò, quando riuscì a conquistare le categorie superiori, arrivando a contare una capienza di 10 mila spettatori. Negli anni ’90 fu trasferita la gestione alla provincia che avviò diversi lavori che lo portarono alla struttura attuale con la realizzazione del 2004 della pista ciclabile che non ricevette però mai l’omologazione dalla federciclismo. Un taglio del nastro però mai avvenuto a seguito di un contenzioso tra comune e ditta esecutrice dei lavori che poi fallì. All’interno, oggi, stazionano spesso diverse persone senza fissa dimora in cerca di riparo notturno.