La carenza degli immobili comunali non sarebbe edilizia. Mangano: «È mancanza burocratico-amministrativa»
Un incontro per fare il punto della situazione degli edifici scolastici di Paternò si è tenuto stamani nei locali dell’ex pretura ora sede degli uffici della Pubblica Istruzione e Urbanistica, in Piazza della Regione. L’assemblea straordinaria si è resa necessaria dopo la definizione di “inibiti” riferito a tutti gli edifici municipali comprese le scuole. La definizione non è saltata fuori per caso, ma dopo la presentazione di ben tre denunce alla Procura della Repubblica di Catania da parte di alcuni genitori per carenze negli impianti. In particolare è emerso da un controllo che alcuni estintori in un istituto risultavano vuoti. In ogni caso è stato ridimensionato il concetto di “inibito” parlando prevalentemente «più di una carenza burocratica che strutturale».
Il capo settore e funzionario, Eugenio Ciancio, e il primo cittadino, Mauro Mangano, incontrando i dirigenti scolastici e alcune rappresentanze dei consigli d’istituto, hanno spiegato che mancava pochissimo alla realizzazione di un progetto di global service per la gestione dell’energia e dell’impiantistica, ma un decreto nazionale, lo scorso giugno, pare abbia ritardato l’espletamento della procedura. Tuttavia non sono gli impianti carenti ma le verifiche, i «bollini» di validità che in alcuni casi mancano. Per ovviare a questa situazione, si sta pensando, ad un’indagine di mercato sui professionisti paternesi con le competenze necessarie a rilasciare le dichiarazioni di corrispondenza.
«È palese che la situazione delle scuole non è stata sottovalutata – spiega Ciancio – molti sono stati i lavori di adeguamento, di rifacimento di riqualificazione avviati e ultimati in questi anni nei vari plessi, ma adesso quello che manca è solo qualche certificazione. Se qualche edificio non è catastato non vuol dire che rappresenti un pericolo per gli allievi. Quest’urgenza della presentazione di tutta la documentazione ha modificato i nostri piani: abbiamo dovuto chiedere alla ditta di global service di differire la presentazione del progetto. Un progetto del genere significa munire tutti gli istituti ed edifici comunali di impianti a norma efficienti con bassi consumi e con una verifica periodica, e queste ditte ci guadagnano sul minor consumo quindi c’è interesse che funzionino. Adesso l’emergenza è avere i certificati di corrispondenza e con i controlli potremmo farcela. Comunque – ribadisce Ciancio – se manca la catastazione degli impianti non vuol dire che i bambini a scuola corrano qualche rischio».
Mauro Mangano motiva così la straordinarietà dell’incontro: «Ci stiamo confrontando sulle possibili soluzioni, quest’assemblea oggi serve a questo. Sulla questione della carenza edilizia negli anni non abbiamo mai abbassato la guardia, sempre siamo intervenuti per prevenire qualsiasi pericolo, in questo caso si tratta di mancanza di documentazione. La documentazione non è aggiornata, disponibile stiamo ricostruendo il date base. Dire inibite è una visione sproporzionata: la carenza è negli archivi. È una mancanza burocratica amministrativa».