Dalla collaborazione tra il comune di Paternò e l’associazione “Thamaia” nasce uno sportello per fronteggiare la violenza contro le donne
Si parla tanto di violenza contro le donne, ma le iniziative concrete per fronteggiare questo problema non sono moltissime. A Paternò, invece, è stato istituito uno sportello antiviolenza, una via per chi ha bisogno di aiuto ancor prima di denunciare. È una sorta di centro di ascolto, ma la sede rimane ignota per ragioni di sicurezza e tutela delle donne che ne avanzano richiesta.
Al quinto piano del Palazzo di città in zona Ardizzone, una conferenza stampa ne ha annunciato la nascita. L’associazione “Thamaia” di Catania da anni si pone come interlocutore per le donne che subiscono violenza, volontari assistono queste donne e adesso grazie alla collaborazione con il comune di Paternò questo servizio può essere fornito anche nel comprensorio.
Quest’associazione etnea da anni ha realizzato una vera e propria rete antiviolenza, un supporto fisico, discreto ed efficace alle donne che decidono di dire basta ai soprusi, alla brutalità: perché senza la volontà della donna di raccontare, di chiedere ausilio nulla si può fare. Un numero di telefono può in questi casi offrire la soluzione e l’alternativa al maltrattamento: 095 722 39 90.
Il centro di ascolto rispetta l’anonimato ed è gratuito come ha spiegato la presidente dell’associazione Thamaia, Anna Agosta: «Lo sportello è una sede riservata perché l’obiettivo è quello di garantire riservatezza e anonimato. Perché ricordo che rivolgersi ad un centro antiviolenza non significa necessariamente dover denunciare, ma significa intraprendere un percorso di consapevolezza con un’operatrice che rispetta i tempi della donna, i desideri della donna con la quale farà un percorso secondo le sue esigenze. Quindi massima riservatezza, anonimato, e gratuità del servizio, questo ci teniamo a precisarlo. Le donne chiamano l’associazione a Catania, risponde un’operatrice specializzata e formata, se si tratta di una donna del territorio verrà indirizzata allo sportello qui qualora lei lo desideri, perché può anche decidere di venire a Catania».
Il primo cittadino Nino Naso ha specificato che il centro è a disposizione di tutte le donne del comprensorio, dunque, non soltanto per le donne di Paternò, ma anche, qualora lo vogliano, delle donne dei comuni limitrofi: «Questo sportello è a Paternò ma è a disposizione di tutti i comuni limitrofi quindi le donne nel massimo dell’anonimato, infatti oggi facciamo la conferenza ma non ci sarà nessuna inaugurazione dello sportello, non faremo vedere a nessuno dove si ritroveranno le donne che hanno questo bisogno, di avere un conforto, un confronto con persone esperte che le possono consigliare. È un modo per fare qualcosa di utile contro questo abominevole fenomeno, un modo per non fare sentire sole queste donne vittime di violenza e indicare loro la via d’uscita».