La gara, disputata questa mattina presso il Warriors Field di Belpasso, ha visto la partecipazione non solo degli atleti e degli ex dipendenti del’ex call center Qè, ma anche di una folta rappresentanza di tifosi e cittadini
Grande affluenza di pubblico, questa mattina, presso il campo Warriors Field in contrada Ficuzza a Belpasso, in occasione della gara amichevole di baseball tra i Red Sox Paternò, campioni d’Italia in carica, e gli ex dipendenti del call center Qè.
L’iniziativa è stata fortemennte voluta da entrambi i gruppi con l’obiettivo non solo di smuovere l’interesse delle istituzioni, ma anche per trasmettere ai cittadini l’importanza di continuare a lottare sempre per poter raggiungere i propri obiettivi e poter difendere i propri diritti.
«Questo evento è importantissimo per portare a conoscenza della persone il gravoso problema della chiusura del call center Qè che dava lavoro a seicento persone e, quindi, sosteneva seicento famiglie e adesso abbandonate da tutti, dalle istizioni all’imprenditoria – ha dichiarato ai microfoni di Yvii 24 Nunzio Botta, presidente dei Red Sox Paternò – Noi, in quanto membri di una squadra che disputa uno sport d’elite, nonché unica squadra di baseball a rappresentare il sud Italia, ci rivediamo molto in quello che stanno vivendo gli ex dipendenti del Qè, toccando con mano la disattenzione totale da parte delle istituzioni, dell’opinione pubblica e degli organi di informazione. Spero che questa giornata, che accomuna due grandi realtà, possa far conoscere alla gente tutte le nostre grandissime potenzialità».
Impegno, sacrificio e voglia di continuare a lottare: questo il messaggio trasmesso dall’amichevole di oggi, così come traspare dalle parole di Valentina Borzì, rappresentante sindacale ex lavoratori Qè, SLC – CGL: « Abbiamo organizzato questa partita di solidarietà per provare, per l’ennesima volta, a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, sia nei confronti della nostra causa e sia nei confronti dei Red Sox, oltreché ai nostri ex committenti per far si che tornino nel nostro territorio e a restituirci, così, il nostro lavoro. Come sapete il 28 novembre seicento famiglie sono state colpite dalla chiusura del call center a causa di una cattiva gestione imprenditoriale. Nel caso dei Red Sox chiediamo un grande appoggio al pubblico affinché si possa trovare uno sponsor e finanziare il grande progetto di questa società».