Ha chiuso i battenti, incassando un grande successo, la kermesse che ricorda il grande scultore paternese Ventimiglia, organizzata dal gruppo “Paternesi.com”
Si è concluso quello che ormai è un appuntamento culturale molto atteso per la città di Paternò: il “Memorial Mariano Ventimiglia”. Una mostra collettiva che ha stupito per l’intensità delle opere e dei soggetti raffigurati. C’erano i momenti della pesca. Uomini impegnati nel loro mestiere di pescatori, avvolti in una cromia che acuisce rendendone quasi la fatica e la soddisfazione di avere avuto, per certi versi, la meglio sulla natura. E poi lui, il protagonista, immortalato negli scatti di Franco Uccellatore, quando era intento con il suo scalpello a creare. Mariano Ventimiglia l’artista paternese che alla Biennale di Venezia si è distinto con le sue opere dense del pathos della sua terra, del senso ancestrale e arcaico, di una maestria che dalle sculture dei totem passa alla dimensione surreale senza tradire il messaggio di una fusione delle fasi temporali nell’arte. È il catturare il momento di massima creazione, di passione per il proprio mestiere, nell’acme del proprio modo di essere.
Questo lo spirito che animava le stanze di Palazzo delle Arti, a Paternò, questa l’eredità lasciata a chi ama l’arte e la cultura, e sembra proprio che gli artisti che hanno aderito al memorial abbiano recepito l’indirizzo del maestro Ventimiglia. Da dodici anni si svolge quest’evento sempre nuovo e sempre più imperniato sulla figura dello scultore di fama internazionale, un evento curato e caparbiamente voluto dall’associazione culturale “Paternesi.com” presieduta da Giorgio Ciancitto. La dodicesima edizione ha visto realizzarsi una mostra: fotografica, pittorica, scultorea e di installazioni, di artisti provenienti da varie parti della Sicilia, per partecipare al premio intitolato a Mariano Ventimiglia. Alla premiazione coordinata dal giornalista Salvo Fallica, ha preso parte anche il primo cittadino Nino Naso.
Sguardi segnati dal tempo, figure diafane, paesaggi rurali, squarci di natura e angoli di città, questo è altro ancora hanno narrato le opere artistiche della dodicesima edizione del memorial, in una città talvolta assopita talaltra entusiasmata, di fronte a manifestazioni culturali di questa dimensione.