Si tratta del processo all’ambulanziere Agatino Scalisi, che deve rispondere di un omicidio
È stato subito rinviato al 3 ottobre, per la mancanza del giudice, il secondo processo “Ambulanza della morte”, che si celebra con rito abbreviato, e che vede alla sbarra l’ambulanziere adranita Agatino Scalisi, chiamato a rispondere di un solo omicidio. I parenti della vittima non si cono costituiti parte civile. Lo hanno, invece, fatto le associazioni e l’Asp 3 Catania. Il primo processo per i presunti omicidi avvenuti sull’ambulanza a Biancavilla, è in corso di celebrazione e domani si terrà una nuova udienza.
Imputato, in questo caso, è il barelliere adranita Davide Garofalo, 43 anni, che deve rispondere di omicidio aggravato nei confronti di tre persone e di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Domani sarà chiamato a deporre il consulente medico della difesa. Poi sfileranno i testimoni, sempre della difesa Sulla richiesta dell’avvocato Salvatore Liotta, legale di Garofalo, di far testimoniare tre giornalisti de “Le Iene”, il presidente della Corte d’Assise non si è ancora pronunciato.
I fatti oggetto del processo sarebbero avvenuti tra il 2014 e il 2016 (rileggi l’articolo). L’indagine ha preso le mosse dal programma di Italia Uno “Le Iene” che raccolse le parole di un testimone il quale svelò quanto sarebbe avvenuto a bordo delle ambulanze private nel trasporto di malati terminali dall’ospedale a casa: in pratica, a detta del testimone, nel corso del breve tragitto gli imputati avrebbero iniettato nelle vene dei malati aria per provocare la morte per embolia gassosa e lucrare, poi, nella vestizione e nella “cessione” della salma ad agenzie funebri compiacenti.
Il “ricavo” per ogni vittima era di circa 300 euro. Ai familiari veniva riferito che il decesso era avvenuto per cause naturali nel corso del trasporto. In un caso, una delle vittime sarebbe uscita cosciente dall’ospedale, salutando addirittura gli infermieri prima di salire sull’ambulanza. Nel tragitto verso casa la morte che sconvolse i familiari che avevano interloquito poco prima con il proprio congiunto.