Il sindaco Antonio Bonanno manca l’ultima occasione utile. L’avvocato Pilar Castiglia: «Sarebbe interessante capire il perché…»
Il Comune di Biancavilla non sarà parte civile nel processo per i fatti della fiera abusiva del bestiame di via della Montagna, del 2 ottobre del 2016, e che fra le varie accuse includono lesioni, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto in atti d’ufficio. L’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Antonio Bonanno ha mancato l’ultima occasione buona per proporre la costituzione, decidendo, così, di non salvaguardare il buon nome della città infangato da quanto accaduto quel giorno e che ha avuto ampio risalto sui media locali, regionali e nazionali (rileggi l’articolo).
Il processo ha avuto inizio giovedì scorso 6 febbraio, davanti alla Quarta sezione penale collegiale del Tribunale di Catania, con la costituzione di nuove parti civili e con le eccezioni processuali. Poi l’aggiornamento per alcune decisioni di carattere tecnico-processuale a dopodomani, giovedì 13 febbraio. Il comune poteva costituirsi sin dall’udienza preliminare nel 2018 (sindaco Glorioso) e nelle diverse tappe sino all’udienza di giovedì, ultima data utile. All’origine della baraonda scatenatasi il 2 ottobre del 2016 vi fu la protesta dell’attivista della Lega Antivivisezione, Angelica Petrina, che si oppose alle terribili condizioni in cui i venditori tenevano gli animali – trasgredendo parecchie leggi vigenti – all’interno di un mercato mai autorizzato avvenuto in concomitanza con le feste patronali.
Alcuni venditori aggredirono l’attivista, in difesa della quale intervenne l’avvocato Pilar Castiglia, a sua volta insultata, picchiata e derubata nell’indifferenza generalizzata di commercianti e visitatori. Giunse anche una pattuglia di Carabinieri che venne anch’essa aggredita, ma non giunsero i vigili urbani che vennero chiamati dalla rappresentante della Lav. Fatti che ebbero un’eco per mesi, con la città di Biancavilla sbattuta in prima pagina e apostrofata come terra dell’illegalità in cui si continuava a svolgere una fiera anacronistica, oltre che abusiva.
Il sindaco Antonio Bonanno, non costituendosi parte civile, non ritiene dunque opportuno difendere il nome della città dalle accuse infamanti piovutele addosso. Hanno chiesto di costituirsi, invece, diversi soggetti fra cui le associazioni animaliste. L’Ordine degli avvocati di Catania, nell’ambito dello stralcio del processo per rapina che vede persona offesa l’avvocato Pilar Castiglia, si è, invece, costituito parte civile. Vi è un secondo stralcio al processo principale, che vede come parti offese Petrina e Castiglia (rileggi l’articolo).
Nell’ambito del procedimento principale, aperto giovedì scorso, vi sono alla sbarra 18 imputati fra cui i vigili urbani di Biancavilla. A vario titolo dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, rapina, furto con strappo e maltrattamento di animali, i biancavillesi Luigi Mille, Nicola Minissale, Placido Minissale, Alfio Sarvà, Pietro Tomasello, Salvatore Ventura; gli adraniti Nicola Lo Cicero e Angelo Tomaselli; i santantonesi Antonino Cosentino e Natale Ponticello.
Di rifiuto in atti d’ufficio dovranno rispondere sei poliziotti municipali di Biancavilla: Placido Currò, Annamaria Pulia, Carmelo Tempera, Santo Zuccarello, Luca Emanuele Messina e Grazia Randazzo. L’accusa per i vigili urbani riguarda il mancato intervento per evitare il ripetersi della vendita di animali (la fiera si svolgeva in tempi lontani, poi venne soppressa, anche se l’esposizione, abusiva, non cessò del tutto nel corso dei festeggiamenti patronali). Per il Comandante del corpo di Polizia municipale Vincenzo Lanaia e per l’ispettore Alfio Greco, le accuse sono di minacce per il tono usato nei confronti della signora Petrina nei giorni successivi ai fatti di via della Montagna.
Dichiarazione ironica dell’avvocato Pilar Castiglia sulla mancata costituzione di parte civile da parte del sindaco Antonio Bonanno: «Sarebbe molto interessante capire quali siano i motivi dietro questa scelta del sindaco. Io ho la mia idea che poi è, guarda caso, l’idea che a Biancavilla si son fatti un po’ tutti…».