Rinviata a lunedì la manifestazione per domani a Palermo. I sinDacati si dicono esterrefatti dalle dichiarazioni dell’amministratore unico di Qé
Atteso da settimane, è stato finalmente convocato dell’ufficio di Presidenza della Regione Siciliana, il tavolo tecnico che metterà di fronte i lavoratori del call center Qè di Paternò ed i sindacalisti di Slc-Cgil e Fistel-Cisl, d’un lato, ed il Governo regionale, dall’altro. La data è quella di lunedì prossimo 31 ottobre alle 12 in punto, quando, a Palermo, presso Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana si terrà il confronto sul destino del call center. Al momento non è dato sapere se sarà presente il Presidente della Regione Rosario Crocetta; dovrebbe esserci l’Assessore regionale delle Attività produttive Maria Lo Bello. Di conseguenza, è stata spostata a giorno 31 la manifestazione organizzata dai lavoratori inizialmente prevista per domani 26 ottobre a Palermo, proprio per sollecitare l’incontro.
Gli operatori saranno sotto Palazzo d’Orleans per assicurare il proprio sostegno alla delegazione che verrà ricevuta dall’ufficio di Presidenza. In quella sede si cercherà di trovare soluzioni rapide per la salvaguardia occupazionale e della continuità lavorativa. Per finanziare la trasferta e sostenere le spese del pullman, è stata avviata una raccolta di fondi a cui tutti possono aderire.
La vicenda Qè riguarda 600 lavoratori rimasti, in pratica, senza lavoro e con da 4 mesi di stipendio da percepire a causa della pesantissima situazione debitoria della società che ha un buco di bilancio stimato in sei milioni e mezzo di Euro. Anche Wind, Inps e Sky, che avevano affidato proprie commesse al call center, per il momento manifestano scarsa partecipazione ai destini della società.
Sulla convocazione del tavolo tecnico, Slc-Cgil e Fistel-Cisl hanno diramato una nota nella quale scrivono: «Finalmente un segnale positivo dalla Regione Sicilia, ma rimaniamo allibiti dall’ennesimo attacco dell’azienda. Apprezziamo questa prima convocazione ufficiale dell’assessore Lo Bello che apre uno spiraglio ad una vertenza dura e difficile. Arriva il momento di mettere nero su bianco impegni istituzionali, sindacali e di eventuali imprese disposte a riprendere in mano i lavoratori ed il lavoro. Rimaniamo esterrefatti – proseguono i sindacati – dalle dichiarazioni dell’amministratore unico di Qé rilasciate oggi in una nota televisione siciliana che scarica le colpe della sospensione delle commesse ai lavoratori ed al sindacato. Una posizione che meriterebbe un accurato approfondimento da parte delle autorità competenti. Sarebbe interessante conoscere quale sia stata in questi anni la condotta aziendale che oggi porta a raccogliere questo clamoroso insuccesso».