Alcuni proprietari terrieri della zona hanno denunciato la vicenda alla Procura della Repubblica
Una vera e propria discarica a cielo aperto quella che sorge nella parte alta della strada di Fora al confine tra il comune di Santa Maria di Licodia e quello di Ragalna. Lo scenario è tristemente consueto alle nostre latitudini, a cui ormai i tanti sembrerebbero totalmente assuefatti, senza che destare grande clamore: cumuli e cumuli di immondizia abbandonati dai soliti sporcaccioni. Soggetti, che piuttosto che procedere con la differenziazione del rifiuto – rendendolo una risorsa – preferiscono abbandonarlo lungo il ciglio della strada in barba ai pesanti danni ambientali che un gesto del genere possa arrecare. Iniziando il tour della vergogna, l’ennesimo che è possibile fare ai piedi dell’Etna e percorrendo la strada incriminata da Licodia verso Ragalna, ci si imbatte subito in una serie di copertoni – probabilmente di auto da corsa – abbandonati nei pressi di una prima rientranza.
Basta fare poi qualche curva verso nord e lo scenario che appare agli occhi è ambientalmente apocalittico, costellato di resti di eternit altamente pericolosi, montagne di vestiti abbandonati – probabilmente in precedenza donati da qualche associazione caritatevole a famiglie apparentemente bisognose – e, per non farsi mancare nulla, anche di grandi quantità di fogli bituminosi eliminati da qualche abitazione. Per non farsi mancare nulla, sono stati abbandonati nell’ambiente anche i soliti frigoriferi e laterizi da costruzione che fanno certamente da cornice ad una zona già abbastanza disastrata dal punto di vista ambientale. Tra l’immondizia è possibile notare anche delle confezioni – fortunatamente vuote – di cibo con il marchio della Comunità Europea, che vengono distribuiti dalle locali Caritas.
Una discarica che si trova li ormai da mesi e che ha suscitato l’insofferenza da parte di chi in quelle zone vorrebbe coltivare un piccolo pezzo di terreno o passare una giornata all’aria aperta. Aria che però da tempo non profuma più di zagara o gelsomino, ma puzza di spazzatura. “Abbiamo presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Catania, ai Carabinieri di Ragalna, al comune di Ragalna e all’associazione Legambiente” ha detto Pietro Crispi, cittadino licodiese, ad Yvii 24. Una situazione certamente incresciosa che deturpa ancora una volta la bellezza di un territorio martoriato dall’inciviltà e dall’incuria.