Improvvisa chiusura del centro di compostaggio per l’umido e gli scarti da cucina. A rischio percentuale di differenziata e costi del servizio
Il centro di compostaggio per l’umido e gli scarti da cucina chiude all’improvviso e non è dato sapere se e quando riaprirà. La notizia è stata comunicata, questa mattina, all’Amministrazione comunale di Biancavilla dall’azienda che gestisce la struttura, convenzionata con i Comuni della SRR dell’Area Metropolitana di Catania.
Un fulmine a ciel sereno, se si considera che, a partire da domani e fino a data da destinarsi, non sarà più possibile conferire la parte organica della raccolta dei rifiuti, presso il centro di compostaggio catanese. Ad oggi, non si conoscono le ragioni della chiusura, anche se l’azienda sottolinea che si tratta di cause indipendenti dalla loro volontà.
Il problema, però, rimane e, secondo i tecnici del Comune, si rischia un duro colpo per la tenuta della percentuale di raccolta differenziata che, a Biancavilla, oscilla tra il 40-50%, un dato superiore rispetto alla media di tanti altri Comuni del comprensorio.
Ma al danno, anche la beffa. Il mancato conferimento presso la struttura comporterà un inevitabile aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti in discarica. Durissima la reazione del sindaco Pippo Glorioso che, già questa mattina, ha inviato una nota alla Regione Siciliana e alla SRR affinché possa essere individuata, con urgenza, una concreta soluzione a tutela del Comune, dell’ambiente e dei cittadini.
In particolare, il sindaco Glorioso chiede alla Regione di comunicare al Comune di Biancavilla, al più presto, un impianto alternativo in cui conferire l’umido per scongiurare gli inevitabili riflessi negativi sulla differenziata e sui costi che sarebbero destinati a lievitare.
«Tutto ciò è inaccettabile, la Regione deve darsi una mossa e dare soluzioni – dichiara il primo cittadino biancavillese –. Noi abbiamo il dovere di tutelare i nostri cittadini, specialmente se con grandi sforzi riusciamo a pagare sempre puntualmente il servizio e a raggiungere buone percentuali di raccolta differenziata. Piuttosto che fare soltanto annunci – conclude Glorioso – la Regione ci dica dove conferire la nostra differenziata e lo faccia in tempi brevi perché non vorremmo trovarci nella situazione in cui, da una parte, i centri di conferimento chiudono e, dall’altra, la Regione minaccia l’applicazione di nuove tasse per i Comuni che non raggiungono il 65% di raccolta differenziata. Sarebbe davvero paradossale».