In audizione le istanze dei produttori di Palermo, Enna e Catania
Proseguono, in commissione Attività produttive dell’ARS, i lavori per la riforma dei Consorzi di bonifica siciliani. Con i lavori fermatisi per una breve pausa estiva, per i deputati regionali, impegnati nell’attività, riprendono le audizioni per ascoltare le parti interessate, in testa: produttori agricoli e lavoratori. In commissione, nel corso dell’ultima audizione, sono state ascoltate le istanze dei produttori dell’invaso “Poma” di Palermo, ed ancora di Enna, ed i rappresentanti dell’Apos (Associazione produttori ortofrutticoli siciliani) di Catania; con loro una rappresentanza di lavoratori del Consorzio di bonifica.
«Due le istanze che abbiamo portato – evidenzia Antonio Schepis, presidente dell’Apos –. La necessità di avere fin da subito delle risorse economiche sufficienti per un piano di ammodernamento dell’intera condotta, obsoleta e fatiscente; ed un piano tariffario che non serva ad appianare i bilanci dei Consorzi, sulla pelle degli agricoltori, ma che faccia riferimento al concreto utilizzo dell’acqua in campagna, con costi, dunque, chiari e sostenibili».
«L’agricoltura è, e resta, la prima risorsa economica dell’isola, per la quale è necessario fin da subito un cambio di rotta – dichiara l’onorevole Giuseppe Zitelli componente della commissione Attività produttive – . È necessario mettere in atto tutti gli strumenti per preparare e presentare all’Ars una riforma che si ampiamente condivisa, in testa dagli agricoltori».
«Reti malridotte e con ampie tratte in cemento amianto, acqua erogata nei solo in alcuni periodi dell’anno, cosa che impedisce la coltura di diverse specie di ortaggi e frutta, personale costretto a lunghi periodi di inattività e canoni per gli agricoltori molto salati» dichiarano in una nota le deputate del Movimento 5 Stelle Jose Marano, Valentina Zafarana ed Angela Foti presenti in commissione. «Il quadro che ne è venuto fuori – aggiungono – è veramente critico. Gli agricoltori sono in ginocchio e costretti a pagare per un servizio che non è per nulla parametrato sulle loro esigenze. La riforma del settore, attesa da anni ormai non è più differibile. La si porti al più presto in aula».