Nelle prossime ore, dipendenti e volontari potrebbero essere sottoposti ai tamponi. Intanto intervengono i sindacati che dicono “gestione dell’emergenza del tutto inadeguata”
Nella giornata di oggi, a seguito di un caso di COVID -19 riscontrato, è stata disposta la chiusura da parte del Dirigente del Servizio 7 – volontariato, della sede della Protezione Civile di San Giovanni La Punta e, conseguentemente, tutto il personale è stato invitato
ad osservare il previsto periodo di quarantena ed a segnalare all’autorità sanitaria l’eventuale insorgenza di sintomi. Ad essere coinvolti nella vicenda, anche diversi volontari di sigle regionali e nazionali, che all’interno della sede catanese svolgono da giorni delle attività di supporto a servizio della popolazione, attraverso il servizio call center. Son questi volontari, infatti, a rispondere ai tanti quesiti che giungono al numero regionale 800.45.87.87 da parte dei siciliani. Dipendenti regionali e volontari, secondo quanto appreso da fonti interne, dovrebbero essere sottoposti nelle prossime ore all’ormai famoso tampone, per verificare l’eventuale positività al coronavirus.
Ad intervenire sulla vicenda, anche i sindacati CGIL-FP CISL-FP UIL-FPL DI.R.SI. COBAS/CODIR S.A.Di.R.S. UGL FNAIl attraverso una nota firmata dalle segreterie regionali ed inviata al Presidente della Regione Siciliana, ai Dirigente Generale del Dipartimento Regionale
della Protezione Civile, al Dirigente del Servizio 7 – Volontariato di S. Giovanni La Punta, al Servizio Emergenza S01 – Palermo, a tutti i Dirigenti delle Strutture Intermedie e delle U.O. del Dipartimento Regionale della Protezione Civile. Nota inviata anche a Sua eccellenza il Prefetto di Catania e di Palermo.
La nota dei sindacati
Il caso in questione si verifica nel contesto di una gestione dell’emergenza del tutto inadeguata, con ritardi e inadempienze nell’applicazione delle misure di sanificazione e pulizia straordinaria degli ambienti di lavoro e, in molti casi, in mancanza dei dispositivi di protezione e sicurezza previsti, oltre che, non ultimo, in assenza della piena applicazione delle misure previste dall’art. 87 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020. Una situazione molto simile si è riscontrata anche nel Servizio Emergenza relativamente alla Gestione della Sala Operativa Regionale Integrata della Regione Siciliana (SORIS). Anche in questo caso la pulizia dei locali non sempre viene effettuata con la dovuta cura e la sanificazione non è stata effettuata.
La gestione dell’emergenza ha assunto, pertanto, i tratti di una colpevole approssimazione proprio in un dipartimento che, non solo dovrebbe essere in grado di organizzare bene le proprie attività nel contesto dato, ma che ha tra i propri compiti quello di adoperarsi per il benessere collettivo. Il tratto di gravità della vicenda si accentua se si considera che nel Servizio Emergenza, nelle scorse settimane, i dipendenti della SORIS hanno lavorato a stretto contatto con un notevole numero di volontari che venivano da fuori sede e non sempre in presenza di adeguati dispositivi di protezione individuale e nel rispetto del prescritto distanziamento.
Si segnala, inoltre, che presso la sede di San Giovanni La Punta nei giorni scorsi è transitato personale proveniente da altre sedi regionali del DRPC Sicilia per la distribuzione di materiale vario, con il conseguente rischio di contaminazione di altri ambienti di lavoro, per il quale va predisposto un serio intervento di verifica ed eventualmente l’applicazione delle doverose misure di distanziamento sociale. Si diffida, pertanto il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Protezione Civile a predisporre con immediatezza gli opportuni provvedimenti su tutte le questioni che si sono evidenziate e si chiede, al Presidente della Regione e ai Prefetti, per le rispettive competenze, un autorevole intervento, per accertare le responsabilità e per le determinazioni che dovranno essere assunte.