L’assessore Gurgone indispone i suoi stessi amici. Pippo Nicolosi: «Della nota protocollata venerdì, ne veniamo a conoscenza ora, della nota inviata ad una tv locale non ne siamo in possesso. Sarebbe stato opportuno portare a conoscenza il Consiglio»
Si è svolta ieri sera a Santa Maria di Licodia, una seduta di Consiglio comunale in forma straordinaria ed urgente. Due i punti all’ordine del giorno, iscritti dal presidente Giovanni Buttò. Il primo, una mozione di indirizzo politico nei confronti della giunta municipale relativamente alle problematiche degli orari di apertura al pubblico dell’ufficio postale di Santa Maria di Licodia. Il secondo, la sottoscrizione di un appello proposto dal” Comitato Cittadino pro-raddoppio della strada statale 284 Paternò-Randazzo” e dei sindaci dei comuni interessati per l’applicazione del “modello Genova” alla riqualificazione della statale 284.
«Due punti importanti che interessano tutta la cittadinanza». Con queste parole il presidente del consiglio Buttò ha aperto i lavori del civico consesso che si era proposto di spronare l’esecutivo cittadino ad assumere azioni concrete per i due punti inseriti nella discussione di ieri. In riferimento alla questione “Poste”, con l’atto di indirizzo approvato all’unanimità dei presenti, il consiglio ha voluto indirizzare l’amministrazione nel sollecitare il ripristino dell’apertura pomeridiana degli uffici postali licodiesi. Alla seduta di ieri, era stato invitato anche il direttore dell’ufficio postale licodiese, Danilo Occhino, il quale però non era presente in quanto, ha fatto sapere, la problematica non è di sua competenza. «Da parte della direzione regionale» ha comunque precisato il presidente del Consiglio comunale «ci è stato detto che entro settembre si ritornerà ai vecchi orari di apertura dell’ufficio postale»
«L’intervento dell’amministrazione c’è stato» ha dichiarato in aula il sindaco Salvatore Mastroianni. «Il primo con una lettera dell’assessore Gurgone, come assessore alla Sanità, per la questione assembramenti all’esterno dell’ufficio. Il secondo, venerdì mattina, quando il sottoscritto ha rilasciato una dichiarazione ad una tv locale sulla problematica. Non è semplice risolvere la questione, considerato che alle Poste Italiane interessa regolamentare solamente il distanziamento all’interno ma non si cura dell’esterno. In queste condizioni potrebbe verificarsi anche un contagio all’esterno considerato che i casi stanno aumentando. Personalmente – ha concluso poi il sindaco – mi impegnerò anche per sollecitare una pulizia dell’area esterna che è di competenza dell’ente Poste (così come proposto dal capogruppo dell’opposizione Angelo Capace, ndr) e l’attuazione dei giusti accorgimenti per evitare sofferenza dalla popolazione soprattutto anziana che è costretta ad attendere il proprio turno all’esterno».
A ribadire l’attività dell’amministrazione è stato anche l’assessore Gabriele Gurgone il quale ha confermato l’invio a Poste Italiane, Prefetto e Asp, nella giornata di venerdì scorso, di una propria nota, alla quale è seguita una risposta da parte di Poste Italiane. Nota di risposta, «resa pubblica da una tv locale», ha poi precisato l’assessore. Dichiarazioni, quelle dell’ex presidente del Consiglio comunale, che hanno scatenato un “fuoco amico” da parte del capogruppo di maggioranza Pippo Nicolosi il quale ha precisato come «di questa nota dell’assessore, protocollata venerdì, ne veniamo a conoscenza ora. Della nota di risposta inviata ad una tv locale, non ne siamo in possesso. Sarebbe stato opportuno portare a conoscenza il consiglio».
L’assessore Gurgone e il primo cittadino Mastroianni da tempo portano avanti azioni di esclusione di una parte della stampa locale, che ritengono “non allineata”, rea di esercitare il sacrosanto – e Costituzionale – “diritto di critica“, non gradito evidentemente da chi ha un rapporto con il potere che affonda le basi su un “delirio di onnipotenza” che lo induce a ritenersi esente da critiche. Tuttavia, questa volta il “delirio di onnipotenza” non riguarda solo la stampa “nemica”, ma le stesse istituzioni, il Consiglio comunale – nel quale l’amministrazione ha una sua maggioranza – al quale non sono stati presentati tutti i documenti utili alla trattazione degli argomenti inseriti all’ordine del giorno, rimandando i consiglieri alle interviste di sindaco e assessori sulle tv locali, come se fossero il “Verbo” concesso dagli “onnipotenti” amministratori.
Un atto ufficiale sulla problematica dei disservizi all’ufficio postale dell’assessore Gurgone annunciato in dirittura d’arrivo un mesetto fa sulla sua Pagina Facebook, che con un sussulto operativo mirato probabilmente ad accrescere la propria visibilità e a precedere l’operato del civico consesso, si riesce a manifestare solo all’indomani della convocazione del Consiglio comunale. Ma, probabilmente, ormai lanciato verso la campagna elettorale per la sindacatura, coltivando l’ambizione di succedere a Mastroianni, Gurgone dimentica il galateo istituzionale. E mai, come in questo caso, suonano profetiche le parole di Andreotti: “A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina”.
Ad essere approvato all’unanimità, anche il secondo punto all’ordine del giorno, relativamente ai lavori di ammodernamento della 284 e l’attuazione del “modello Genova” anche per questa opera. Ad esporre quanto presentato dal “Comitato pro raddoppio ss 284” è stata il vicesindaco Mirella Rizzo. «Il comitato chiede l’applicazione del “modello Genova”, ovvero una procedura che ha consentito ad un’opera molto grandiosa di essere realizzata in 2 anni. I nostri cittadini, morti su questa arteria, non sono da meno rispetto ad altre vite. Con questo consiglio chiediamo che vengano applicati anche per la 284 quella serie di leggi che hanno consentito la realizzazione urgente di questa arteria».