Mirella Rizzo: «È importante pubblicizzare e valorizzare le risorse culturali ed economiche del proprio paese»
Una giornata all’insegna della cultura, del divertimento e della scoperta di borghi spesso ignoti ai più famosi circuiti turistici siciliani, ma che nascondono al suo interno bellezze mozzafiato. Può essere riassunto così il motivo conduttore della giornata vissuta ieri a Santa Maria di Licodia, che ha visto approdare nel territorio del piccolo centro etneo circa 50 componenti dell’associazione “Voglio vivere così” alla scoperta delle meraviglie paesaggistiche e culturali del nostro territorio. «La nostra Associazione ha sede a Caltanissetta e promuove iniziative e scambi culturali, spiega Angela Cammarata, responsabile dell’Associazione . Scopo dell’Associazione è quello di promuovere iniziative e progetti culturali, educativi, ricreativi e formativi di promozione, informazione, sostegno, divulgazione, partecipazione, ricerca ed aggiornamento nell’ambito della valorizzazione dei Beni Culturali ed Ambientali e del Turismo».
Il gruppo è stato accolto nel palazzo di città dall’assessore ai beni culturali – con la delega di vice sindaco – Mirella Rizzo. «La nostra piazza vi accoglie con grande amicizia – dichiara Mirella Rizzo –, lieta di farvi conoscere i suoi innumerevoli tesori artistici, architettonici, storici e ambientali. È importante pubblicizzare e valorizzare le risorse culturali ed economiche del proprio paese. Conoscere Santa Maria di Licodia come circuito medievale è uno degli obiettivi della nostra Amministrazione. Non dobbiamo perdere di vista che, per la Sicilia, i Beni Culturali rappresentano uno dei tasselli fondamentali della nostra economia, ed è per questo che bisogna sfruttare tutte le opportunità di scambio e di crescita».
Durante la permanenza sul territorio, i visitatori sono stati guidati dallo storico e territorialista Luigi Sanfilippo che ha illustrato e spiegato le radici storiche licodiesi attraverso le peculiari strutture architettoniche del paese, come piazza Umberto I con l’antico complesso monumentale di origine medievale, la Torre arabo-normanna che reca sul prospetto principale il blasone romboidale dei “Platamone” con le insegne abbaziali di Giovanni Batista, la chiesa Madre Santissimo Crocifisso e tanto altro ancora. Tappa obbligata del gruppo è stata anche la “Fontana del Cherubino”, il “Lavatorio” e la “Pietra Pirciata”.