Una visione aziendale di una Licodia che deve “produrre” positività, nella lista del candidato sindaco
Si è svolta nel pomeriggio di ieri a Santa Maria di Licodia la conferenza di presentazione dal titolo “La candidatura della gente comune” che sancisce ufficialmente la discesa in campo del professore Benedetto Torrisi come quinto candidato sindaco (in ordine cronologico di ufficializzazione, ndr), per il piccolo centro etneo. Durante la serata, oltre al discorso di presentazione dello stesso candidato Benedetto Torrisi, è stato presentato anche il nome della lista civica che sosterà il candidato. Nutrita la partecipazione di cittadini licodiesi che hanno ascoltato con interesse e partecipazione l’incontro.
Start up, è questo il nome insolito della lista civica che in perfetto stile “economista” quale è quello del candidato sindaco, che cela dietro un significato positivo per il futuro di Licodia. «Il nome che abbiamo scelto è frutto di una lunga riflessione, spiega una componente del gruppo. La “Start up” è Licodia, nel nostro caso, che deve riuscire ad avviarsi su tre punti fondamentali, ovvero la risorsa che nel nostro caso è il nostro territorio, chi deve agire su questo territorio che siamo tutti noi e le idee che devono essere innovative». Una Licodia quindi vista come un’azienda che deve produrre ed incentivare tutti i beni intrinseci che possiede. Il logo è rappresentato da diversi quadrati sovrapposti, di diversi colori, dove ogni colore è una categoria del paese, dai muratori, agli agricoltori, dai panettieri ai macellai passando anche dai musicisti. Tutte queste categorie «solo rimanendo insieme potranno produrre un effetto di armonia». Sul logo è inoltre presente un pollice in su, stilizzato con la forma di puzzle, che da un lato riporta la mente al “like”, al “mi piace”, mentre dall’altro deve far pensare che anche nella diversità è possibile stare insieme.
Un candidato sindaco la cui emozione è stata chiara in diversi momenti della presentazione, ma che non ha impedito di spiegare i punti del programma elettorale: l’ associazionismo, le problematiche legate alla salute, le problematiche legate al mercato rionale, le tasse alle stelle, la scuola e tanto altro. «Chiunque sto incontrando – dice Benedetto Torrisi – se da un lato mi dà forza dall’altro mi dice “chi te lo fa fare”. Il si l’ho detto perché mi sono sentito chiamato con forza e decisione. Prima di tutto l’ho chiesto a mia moglie e ai miei figli e paradossalmente il mio figlio di sette anni mi ha detto “devi fare il sindaco”. Questa cosa mi emoziona terribilmente perché è un figlio che lo chiede alla stessa maniera di come i giovani di questo paese me lo hanno chiesto con forza. Sono quei giovani che non credono più e che vogliono speranza».
Riguardo alla necessità di aggregazione, alle diverse liste che di fatto stanno spaccando il paese, il candidato sindaco ha precisato che da parte sua è stato portato avanti un tentativo di unione «perché se il fine è per tutti lo stesso non c’è motivo per il quale non bisogna stare insieme». Sul “programma elettorale”, sarà volontà dello stesso gruppo stilarlo con un coinvolgimento della cittadinanza, anche se Torrisi ha precisato che «ascoltando la gente ho già una prima idea. A tal proposito saranno promossi degli incontri tematici, aperti a chiunque voglia partecipare, in modo che la gente comune si senta coinvolta, la gente che soffre si senta ascoltata».
A sostenere la candidatura del docente universitario, un nutrito gruppo di giovani e meno giovani, provenienti anche dal mondo dell’associazionismo, che hanno individuato nella figura di Benedetto Torrisi il volto nuovo del cambiamento. «Lo abbiamo scelto – spiegano i suoi sostenitori – poiché nella sua autorevolezza è persona umile e, per la comunità, è persona pronta all’ascolto determinata nelle azioni. È persona onesta e di indiscutibile valore sociale».