La segnalazione di una licodiese: «Un branco di 5 randagi ha accerchiato me e il mio cane»
La questione randagismo, a Santa Maria di Licodia, è una di quelle piaghe ataviche di difficile soluzione insieme alle buche, alle caditoie otturate, ai topi. A confermare quanto sia urgente un intervento risolutivo, quel che è accaduto ieri sera intorno alle 22 ad una cittadina accerchiata da un branco di 5 cani randagi, mentre portava a passeggio in via Generale Carlo Alberto dalla Chiesa il suo cane, che teneva al guinzaglio. Insieme a lei, anche un’altra ragazza che si è rifugiata su un’automobile.
«Un branco di 5 randagi ha accerchiato me e il mio cane e uno di essi che sembrava un rottweiler ha iniziato a ringhiare mostrandomi i denti. Sono stata costretta a chiamare mio marito che è subito corso in nostro aiuto con l’auto, facendoci salire a bordo».
Una situazione che rischia di assumere caratteri di allarme, considerato che in passato le cronache licodiesi hanno raccontato di cani che hanno generato panico nella zona Belvedere (rileggi l’articolo) e di altri cani sbranati dal branco (rileggi la storia di Billy). Nel frattempo, a fare le spese di politiche poco produttive nei confronti del fenomeno, sono sempre e comunque i cittadini, che oltre al rischio legato all’incolumità personale, sono costretti a sostenere – per il tramite del comune – costi di “affidamento del servizio di accalappiamento, ricovero, custodia e mantenimento in vita dei cani randagi” veramente improponibili. L’ultima determina dell’area tecnica, su tale fronte, del 9 ottobre scorso, prevede un impegno di spesa di 22 mila euro per il servizio di accalappiamento e custodia a partire da gennaio 2018, con un incremento di 3 mila euro rispetto all’impegno assunto nell’anno 2017 nei confronti della stessa società di gestione. Con questa cifra, ci si chiede, quante campagne di informazione e sensibilizzazione mirate al “non abbandono dei cani” era possibile portare avanti? Quante campagne di informazione rivolte ai proprietari canini potrebbero essere portate a compimento, al fine di responsabilizzarli sulla gestione degli animali, che potrebbero portare alla riduzione degli abbandoni?
E tutto questo mentre Licodia rimane senza un’area di sgambamento per cani, nonostante l’impegno assunto in un’intervista a Yvii24 dal sindaco Salvatore Mastroianni, all’indomani dell’ordinanza con cui il primo cittadino ha chiuso tutte le aree verdi del comune agli amici a quattro zampe, costretti, con i padroni, a girovagare per le periferie col rischio di venire aggrediti, proprio com’è accaduto ieri sera alla signora.