Alfredo Scandurra di “Attivamente”: «La festa della legalità deve essere 365 giorni l’anno»
Un giornata emozionante, carica di ricordi e mirata a tramandare la memoria dei “giusti” servitori della Stato alle nuove generazioni, quella che è stata vissuta ieri a Santa Maria di Licodia durante l’evento commemorativo dei caduti per mano della mafia, nella data in cui 26 anni fa il giudice Giovanni Falcone veniva assassinato con un attentato all’altezza di Capaci, sull’autostrata A29. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione licodiese “Attivamente” che proprio 5 anni fa ha avviato le proprie attività di promozione della legalità con la posa in via Aldo Moro dell’effige raffigurante i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Tante le partecipazioni alla commemorazione tra cui il primo cittadino Salvatore Mastroianni, il Comandante della compagnia dei Carabinieri di Paternò Angelo Accardo accompagnato dal Comandante della locale stazione Maresciallo Maggiore Giancarlo Greco, il dirigente del commissariato di Polizia di Adrano Giuseppe Emiddio, il Capitano Francesca Conte della compagnia della Guardia di Finanza di Paternò, Don Santino Salamone, le associazioni di volontariato e molti studenti dell’istituto “Don Bosco” e “Rocco Chinnici”.
Nella giornata di ieri, sono state poste ulteriori due targhe in pietra lavica ceramizzata raffiguranti i volti e i nomi degli uomini di scorta morti nelle stragi del ’92. «Oggi siamo qua per onorare queste persone» ha detto Alfredo Scandurra, presidente dell’associazione “Attivamente”. «Undici persone che sono morte 26 anni fa. La festa della legalità – ha poi aggiunto Scandurra- non deve essere un giorno l’anno, ma 365 giorni l’anno». Presente all’evento anche il primo cittadino Salvatore Mastroianni: «Il comune di Santa Maria di Licodia insieme all’associazione “Attivamente”, ormai da 5 anni, commemora questa giornata per ricordare il giorno della memoria. Ai ragazzi, che invitiamo ogni anno, cerchiamo di trasmettere un messaggio di ricordo e di legalità allo stesso tempo»
Durante l’evento, ha preso la parola anche l’imprenditrice di un’azienda che ha detto no alla mafia locale, Agata Parisi, aderente all’associazione “Addiopizzo” e che ha voluto portare ai presenti una propria testimonianza della lotta antimafia «Mio padre iniziò questa battaglia nel 1994. Io continuo il mio percorso come se fosse la normalità, la legalità, perchè deve essere la normalità. Mi piacerebbe trasmettere ai bambini la voglia di fare impresa e di sentirsi al sicuro». Sono state le note del “Silenzio” suonate dal giovane musicista Salvo Rascunà, a chiudere la manifestazione.