Posta dal primo cittadino licodiese e dal presidente dell’Associaziazione “Attivamente” una corona d’alloro per ricordare le stragi di mafia
Anche Santa Maria di Licodia ha ricordato stamani, con una cerimonia, il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, uccisi nell’attentato di via D’Amelio il 19 luglio del 1992. Una commemorazione svoltasi alla presenza delle autorità civili e militari di licodiesi, quella tenutasi oggi alle 9.30 presso l’effige commemorativa dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino posta in via Aldo Moro, nel 2013, dall’associazione culturale “Attivamente”.
Alla posa della corona d’alloro hanno preso parte il Sindaco Salvatore Mastroianni, il Presidente del Consiglio Gabriele Gurgone, il comandante della locale stazione dei Carabinieri Giancarlo Greco, il rappresentante della Polizia Municipale Nino Carbonaro e il presidente dell’associazione Attivamente maestro Alfredo Scandurra accompagnato da una rappresentanza di soci.
«Mi auguro che oltre ad una consuetudine – dichiara il primo cittadino Totò Mastroianni ad Yvii24 – diventi una prassi quotidiana ricordare questi due grandi uomini che hanno dato la loro vita per mandarci un messaggio di legalità».
A sposare l’iniziativa anche la presidenza del consiglio licodiese «Abbiamo questa fantastica immagine sulla via Aldo Moro – dice Gabriele Gurgone – quindi è giusto onorarla ogni anno con una piccola cerimonia per non dimenticare. Il ricordo deve essere monito per le future generazioni affinchè quello che si è verificato in passato non si verifichi più e nel quotidiano si possa sempre sperimentare la legalità»
Un ricordo agli uomini delle scorte delle diverse stragi di mafia è stato rivolto durante il suo intervento, dal comandante della stazione dei carabinieri di Santa Maria di Licodia, Giancarlo Greco: «Insieme alla morte di questi due magistrati spesso e volentieri non vengono ricordati gli innumerevoli appartenenti alle forze di Polizia. Tanti colleghi sono morti in quella stessa circostanza e chissà perché Carabinieri e Polizia non vengono ricordati eppure abbiamo degli orfani e delle vedove».
Nella strage di via D’Amelio persero la vita, oltre che a Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo.
Nella strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, oltre al magistrato antimafia Giovanni Falcone, persero la vita sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Si riuscirono a salvare gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
Il primo cittadino licodiese ha anche proposto che la commemorazione di Falcone e Borsellino si tenga il 23 maggio di ogni anno, in modo da consentire la partecipazione degli studenti degli istituti di ogni ordine e grado di Santa Maria di Licodia.