Durante l’incontro si sono voluti accendere ancora una volta i riflettori sulla questione della violenza di genere
Si è svolta nel pomeriggio di ieri all’interno della sala consiliare del comune di Santa Maria di Licodia la conferenza dal titolo “#noalsilenzio” organizzata dall’associazione “Pianeta D” con il patrocinio del comune di Santa Maria di Licodia rappresentato ieri dal vicesindaco Mirella Rizzo e dal presidente del consiglio Gaetano Buttò. «Obbiettivo dell’incontro», come spiegato da Maria Carmela Nicolosi, presidente dell’associazione “Pianeta D” «è stato quello di cercare di trasmettere un messaggio forte contro tutte le forme di violenza, in particolare quella sulle donne».
Momento toccante della serata, quella della testimonianze di Giovanna Zizzo, mamma della piccola Laura uccisa dal padre. «Oggi è importante parlarne e sensibilizzare. Bisogna parlarne il più possibile perché bisogna far capire agli uomini che la violenza non porta a nulla. Per mia esperienza posso dire che sono 5 anni che vivo l’ergastolo del dolore e per questo dico che è importante parlare ai giovani ed è importante fargli capire ed educarli alla non violenza».
Tra i presenti anche Francesco Navarria presidente associazione “Pater Familias” di Catania e Roberta Beolchi associazione “Edela” Roma che tutela gli orfani delle vittime di violenza. «La mia presenza qui» ha spiegato Navarria, «è per sottolineare che la violenza è di genere esiste sia nei confronti delle donne sia nei confronti degli uomini. Lo scopo dell’associazione è quello di tutelare padri e madri che subiscono violenza ma nell’ottica della prevenzione è di dare maggiore ascolto anche ai padri per cercare di capire se ci sono esigenze che si possono curare o prevenire». Roberta Beolchi ha invece detto che «bisogna intervenire su diversi fronti. innanzitutto attraverso la scuola, cercando di capire i campanelli d’allarme che i bambini tirano fuori». Tra gli interventi anche quello di Daniela Rocco, presidente dell’associazione “I Bimbi di Isabel” di Paternò scomparsa nel 2018 a seguito di una grave malattia e che ha voluto trarre dalla morte della figlia qualcosa di positivo, cercando di essere aiuto per coloro che da soli non riescono.