Da domani la famiglia sarà nuovamente libera di circolare sul territorio. Il primo cittadino prende atto “dell’intervenuta inefficacia” dell’ordinanza
Dopo 9 giorni di quarantena, è stata scritta oggi la parola “fine” alla vicenda dell’isolamento del 29enne di Santa Maria di Licodia proveniente da Codogno e della sua famiglia. È di pochi minuti fa, infatti, la notifica al nucleo familiare licodiese di una nuova ordinanza – la n.5 del 3 marzo 2020 – avente come oggetto “presa d’atto dell’intervenuta inefficacia dell’ordinanza sindacale n.4 del 24 febbraio 2020”. «Ordina», si legge nel testo dell’ordinanza odierna, «la revoca dell’ordinanza n. 4 del 24 febbraio 2020 a causa dell’intervenuta inefficacia della medesima ai sensi dell’art. 6, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 2020». Una questione che non era andata giù dai destinatari dell’ordinanza sindacale degli scorsi giorni, che sin da subito si erano rivolti al proprio legale di fiducia, il quale aveva notificato al comune di Licodia una richiesta di revoca in autotutela dell’ordinanza di quarantena per 14 giorni con sorveglianza attiva. Alla base della richiesta di revoca, sia “l‘icompetenza in materia da parte del primo cittadino” sia la palese inefficacia dell’ordinanza a seguito della firma da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte di un nuovo decreto in materia di Coronavirus.
«Dal nostro punto di vista – spiega ad Yvii24 il legale della famiglia, l’avvocato Adriana Palumbo – la questione era chiusa già nella giornata di ieri ritenendo inefficace l’ordinanza dello scorso lunedì, avente come destinatari i miei assistiti. Siamo certamente felici e soddisfatti che il sindaco abbia preso atto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanando l’atto odierno. Come già detto, per dovere e senso civico, i miei assistiti concluderanno il periodo di “quarantena” nella giornata di oggi, ritornando liberi di muoversi sul territorio a partire dalla mattina di domani. Dal canto mio, sarei stata più contenta se il sindaco avesse provveduto non a revocare ma ad annullare in autotutela il provvedimento, ma abbiamo ottenuto ugualmente il risultato auspicato per cui ci siamo spesi». La famiglia, aveva infatti mostrato disponibilità a rimanere a casa fino alla giornata di oggi, che rappresentano i 14 giorni dall’allontanamento del 29enne da Codogno.
Il primo cittadino Mastroianni, ricordiamo, nella giornata di ieri aveva anche inviato al Dipartimento Regionale di Protezione civile, all’Assessorato Regionale della Salute, alla Prefettura UTG di Catania e all’Asp di Catania una propria nota attraverso la quale sottoponeva al giudizio di questi organi la propria ordinanza di “quarantena”, chiedendo di “conoscere osservazioni e/o determinazioni in merito” e investendo l’Asp di verificare “se vi sono i presupposti clinici per revocare la misura disposta con l’ordinanza sindacale n.4/2020, trascorsi quattordici giorni dall’ultima esposizione”. Riguardo a questo punto, richiamato dall’ordinanza odierna, si legge che “non pervengono indicazioni ulteriori cui quest’ultima autorità sanitaria debba adeguarsi”. Termina dunque con un lieto fine, come tanti speravano, una delle vicende più travagliate che ha interessato non solo il nostro comprensorio ma l’intera regione Sicilia avente come protagonista il tanto temuto virus influenzale “made in China”.