Erbacce, resti di potatura, spazzatura, sono la cornice innaturale della villa comunale
Dire che la villa “Belvedere” di Santa Maria di Licodia rappresenti la vera, grande, attrattiva turistica, nonché il principale polmone verde del paese, sarebbe veramente una contraddizione. Erbacce nelle aiuole, resti della potatura e dello scerbamento abbandonati lungo i viali, veri e propri “crateri” creati dall’assenza di pavimentazione in diversi punti della villa, spazzatura al di là della ringhiera, rappresentano solamente alcuni degli elementi di degrado di una villa abbandonata a se stessa. Anche la fontana centrale, con la Venere del Canova (una copia) che troneggia al centro della vasca, risulta essere priva di acqua zampillante e con un po’ di acqua limacciosa al suo interno. Per non parlare della zona delle giostre, che nella giornata di oggi risultava essere occupata, per gran parte della sua superficie, dai resti della potatura dei pini, rendendo impossibile l’accesso ad alcune giochi da parte dei più piccoli.
Una situazione di degrado, quella in cui versa la villa, alla quale nessuna amministrazione comunale riesce a far fronte ed a risolvere, ridando decoro e lustro al giardino pubblico. E nel frattempo si parlerebbe di un “nulla di fatto” per il progetto di 151 mila euro che avrebbe dovuto prevedere la “Riqualificazione del giardino pubblico Belvedere”, presentato all’interno del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Siciliana. Le delibere che davano il via alla presentazione del progetto, erano state approvate dalla giunta comunale nell’ottobre 2017. Risulterebbe necessario, a questo punto, una seria analisi politica e tecnica su quelli che possano essere i futuri scenari di riqualificazione della villa belvedere per poterla riportare agli antichi splendori, che purtroppo risiedono nella solamente nella memoria delle persone più anziane.