Domenica delle Palme appuntamento con la rappresentazione sacra itinerante della Morte e Passione di Gesù. Partenza dalla Sant’Angela Merici fino a Piazza Umberto I
Con la Settimana Santa ormai alle porte, torna a Santa Maria di Licodia il tradizionale appuntamento con la sacra rappresentazione vivente della Via Crucis, organizzata anche quest’anno dalla Comunità Parrocchiale (Santissimo Crocifisso e Madonna del Carmelo) con il patrocinio del Comune di Santa Maria di Licodia. “Passione e Morte di Gesù Cristo” – questo il titolo semplice ed evocativo della rappresentazione – andrà in scena il 9 aprile, a partire dalle ore 19:00, in occasione della domenica delle Palme. Come l’edizione scorsa, la regia è a cura di Lina Giuffrida, coadiuvata nell’organizzazione generale da Assunta Guglielmino e Laura Pulvirenti. A curare i costumi di scena Stefania Nicotra e Laura Pulvirenti, mentre la voce narrante sarà quella di Zelda Carciola.
La Via Crucis, pensata in formula itinerante, avrà inizio presso il giardino dell’Istituto scolastico “Sant’Angela Merici”, in cui verrà inscenata l’agonia di Gesù nel Getsemani; continuerà sul sagrato della Chiesa Madonna del Carmelo (Pretorio), snodandosi con le varie stazioni lungo via Vittorio Emanuele, per culminare in piazza Umberto I dove si terranno la crocifissione e deposizione di Gesù. La rappresentazione sacra di quest’anno coinvolgerà il pubblico in momenti di riflessione, grazie alla lettura fuori campo di poesie come “Tienimi per mano” di Hermann Hesse e la suggestiva recita di preghiere come il Padre Nostro in aramaico, la lingua di Gesù. Inoltre, durante la processione i fedeli saranno coinvolti nell’accensione di lumini, che rappresenterà il momento più alto della preghiera collettiva.
Ad Yvii24 la regista della Via Crucis Lina Giuffrida dichiara: «Ogni anno si cerca di dare un senso diverso. Ho riflettuto molto sul fatto che negli ultimi tempi la comunità licodiese sta vivendo momenti difficili: tra disoccupazione altissima, malattie, solitudine, la gente sta perdendo la speranza e così ho pensato di rendere questo momento “artistico” un modo per “avvicinare” Cristo alla gente, attraverso brani liturgici e la parola di Dio anziché le solite colonne sonore da colossal».