Ieri il convegno dal titolo “Nel bene delle donne: tra prevenzione ed educazione”. Oggi l’inaugurazione della panchina rossa
Otto marzo intenso di momenti riflessivi quello che si è vissuto a Santa Maria di Licodia, grazie alle iniziative organizzate dal Comune di Santa Maria di Licodia, dall’istituto comprensivo Don Bosco e dalla Coperativa Iride che gestisce diversi SPRAR nel territorio etneo. Il cattivo tempo che ha comunque imposto il rinvio dell’inagurazione della panchina rossa a questa mattina, non è riuscito a scalfire il convegno dal titolo “Nel bene delle donne: tra prevenzione ed educazione” che si è tenuto all’interno dell’aula magna del Comprensivo in due distinti momenti – la mattina per gli alunni e il pomeriggio per genitori e cittadinanza-.
Dopo i saluti introduttivi da parte del Dirigente Luciano Maria Sambataro e dell’amministrazione comunale, si sono alternati diversi interventi a voce del Vice Questore Dirigente della Polizia Postale e Telecomunicazioni Marcello La Bella, Rosita D’Orsi – funzionario Ufficio VII Ambito Territoriale di Catania e Mariella Papotto sociologa del Dipartimento Salute Mentale di Adrano. Tre gli interventi programmati effettuati da Anna Maria Furnari Pedagogista e coordinatrice dello SPRAR, Agata Crispi Assistente Sociale Comune di Santa Maria di Licodia e Roberta Guerreri docente di Lettere. Un momento saliente dell’incontro è certamente stato quello dell’intervento di Al Radhi Fatema a testimonianza di un incontro tra culture diverse, la nostra e quella islamica. Durante la mattina diverse classi hanno presentato dei lavori preparati in classe sottoforma di power point, cartelloni e poesie attraverso i quali hanno rappresentato come l’orrore della violenza contro le donne viene vissuto nella mente dei ragazzi.
Altro momento importante – che come vi dicevamo è stato rinviato a questa mattina a causa del cattivo tempo – è stata l’inaugurazione della panchina rossa all’interno della villa comunale Belvedere, alla presenza delle autorità civili e militari locali e a tutti gli studenti della scuola secondaria di primo grado della “Don Bosco”.
Ad introdurre l’inaugurazione la vice preside ed assessore comunale Mirella Rizzo che rivolgendosi a gli studenti ha spiegato il senso della panchina rossa: «Siamo qui a completare la riflessione che abbiamo cominciato ieri in aula magna, le riflessioni delle signore islamiche e quelle nate dai vostri cartelloni. Questo vuole essere un segno di omaggio a tutte quelle donne di cui parlate nei vostri cartelloni, perchè questa realtà della violenza contro le donne vi ha molto impressionato e avete espresso tutti il vostro rammarico su questi fatti. La panchina è la semplice panchina che c’è sempre stata al Belvedere, ma è stata dipinta di rosso per sottolineare un’assenza a motivo della violenza. Questo è il segno di tutte le donne che mancano, perchè qualcuno si è sentito padrone della loro vita e le ha uccise in nome di un amore malato. Mai amore si potrà chiamare quello che si esprime contro la vita di un altro. Ogni volta che vedremo questa panchina che vi è affidata – perchè siete voi i frequentatori del Belvedere – e ogni volta che leggerete le parole della targa, abbiatene cura come se fosse la cosa più preziosa, perchè rappresenta le donne che oggi non sono più con noi».
Sulla panchina rossa che è stata posta nei pressi del parco giochi della villa comunale, è stata applicata una targa con su riportati dei versi di William Shakespeare con su scritto:
“Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una
Donna!