Della questione si era interessata ieri la nostra testata
Dopo il nostro articolo pubblicato ieri sulla nostra testata, ha trovato soluzione la vicenda relativa al 23enne licodiese che era rimasto bloccato da 16 giorni in casa, dopo che l’Asp gli aveva comunicato informalmente la negativizzazione al Sars-Cov2 ma che non aveva mai inviato un’attestazione ufficiale che ne certificasse la guarigione. Un superamento della problematica che è giunta grazie all’interessamento dell’Asp, dopo che la stessa era venuta a conoscenza della vicenda. Una rapida attivazione da parte degli uffici, che ha finalmente messo fine alla “reclusione” forzata del giovane. Il 23 enne, ricordiamo, era risultato positivo ad un tampone rapido il 20 ottobre e da allora si trovava in quarantena nella propria abitazione.
Un certificato, quello che riporta l’esito negativo al tampone eseguito lo scorso 31 ottobre, che è stato validato il 2 novembre scorso ma recapitato al licodiese, tramite mail, solamente nel primo pomeriggio di oggi. «Finalmente questo incubo si è concluso» dice ad Yvii24 il licodiese. «Adesso sono libero di ritornare alla mia vita normale e posso finalmente tornare al lavoro. Spero che tutte le altre persone che si trovino nella mia stessa situazione, possano al più presto ricevere l’esito del tampone così da poter tornare alla normalità. Alla luce della mia storia, consiglio all’Asp di rendersi maggiormente reperibile attraverso i numeri telefonici ufficiali, così da poter migliorare il servizio offerto ai cittadini risultati positivi al Covid. Nessuno deve sentirsi abbandonato a se stesso e senza risposte concrete, perché non è bello essere chiusi in casa per settimane e non ricevere risposte da nessuno. Adesso, come detto già ieri, potrò valutare anche la possibilità di donare il mio plasma iperimmune così da poter essere utile a chi ha contratto il virus in una forma più grave della mia. Spero che anche gli altri possano fare questa scelta in un momento difficile come quello che stiamo vivendo».