Pioggia e Sole, nuvole cupe e cielo azzurro come metafora della forte contrapposizione tra dolore per la morte e certezza – per i credenti – della vita eterna, hanno fatto da sfondo all’arrivo su piazza Umberto I a Santa Maria di Licodia del feretro bianco di Riccardo Ventura, 20 anni, che ha perso la vita in un terribile incidente stradale avvenuto ieri mattina in via Aldo Moro. Ad accogliere il carro funebre un grande applauso da parte di chi, non curante della pioggia che sui volti si mischiava con le lacrime, ha voluto dare l’ultimo saluto a quell’amico, a quel compagno di classe, a quel figlio di tutti i licodiesi che ha lasciato per sempre questa Terra.
«Siamo qui perché le nostre domande possano trovare risposta nelle nostre preghiere» ha detto Don Santino Salamone durante l’omelia. «È difficile per me affrontare un discorso di fronte ad eventi così drammatici, ma è importante che in questi momenti difficili si capisca quali sono le forme più giuste per entrare nel mistero non della morte, ma nel mistero di Dio, perché è a Lui che dobbiamo interrogare. Come è accaduto? Perché la tua giovane vita è stata strappata all’affetto dei tuoi cari, all’affetto dei tuoi amici? Queste sono domande lecite. Dove sei, in questo momento di dolore, Dio?»
Una chiesa Santissimo Crocifisso che non è bastata a contenere i tanti fedeli che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Riccardo. «Io credo che anche tu, Dio, stia piangendo con tutti noi» ha continuato Don Santino. «Dobbiamo abbandonarci a Lui, ecco la risposta a tutto. Ma la risposta più esaustiva la troviamo in tutta la Scrittura: Amore. Come dice il Cantico dei Cantici, “più forte della morte è l’Amore”.
La vita del ventenne Riccardo Ventura, ricordiamo, è stata spezzata ieri mattina in un gravissimo incidente stradale avvenuto all’incrocio tra via Aldo Moro e via Cavaliere Bosco. Il giovane, che si trovava a bordo del suo scooter che procedeva in direzione Biancavilla, ha violentemente impattato – per cause ancora al vaglio della Polizia Municipale – contro una Fiat Punto. L’auto, con alla guida un biancavillese, si stava immettendo da via Aldo Moro verso via Cavaliere Bosco. Un impatto violentissimo, preceduto da una lunga frenata del mezzo a due ruote, che ha fatto stramazzare al suolo il giovane in una pozza di sangue. A nulla, purtroppo, sono valsi i soccorsi giunti sul posto con due ambulanze del sistema di emergenza territoriale e ai rianimatori che sono atterrati al campo sportivo San Pio X con l’elisoccorso proveniente dal Cannizzaro di Catania. Riccardo Ventura è morto poco tempo dopo a bordo dell’ambulanza che lo aveva soccorso.
A conclusione dell’omelia, Don Salamone si è voluto rivolgere anche ai tanti giovani presenti – tra amici e compagni di classe dell’istituto Nautico Duca degli Abruzzi di Catania – che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Riccardo. «Penso a tutti questi giovani, qui presenti. Questa bara è sempre uno sconcerto, una provocazione» ha detto il sacerdote. «Allora, dico a vuoi che siete qui a pregare di lasciarvi trovare dal Signore. Ve lo dico con il cuore in mano. Il mondo, la vita, ci offre tante occasioni di divertimento e non voglio demonizzare nulla, però vi dico: “lasciatevi trovare dal Signore”. A volte è difficile, ma trovare il Signore significa lasciarsi consolare nel dolore, nell’impegno, nella fatica, nella gioia. Egli ha parole buone per noi, oggi, in questo momento di grande difficoltà. Dio ha qualcosa da dire anche a voi giovani». Dopo la conclusione del rito funebre, il feretro è stato salutato su piazza Umberto I da un lungo applauso e da tanti palloncini lasciati volare in cielo dagli amici di Riccardo.