Sono stati diffusi oggi, dall’assessore alla Sanità del comune di Santa Maria di Licodia Gabriele Gurgone, i dati relativi alla percentuale di cittadini vaccinati contro il Covid-19 sul territorio comunale. I dati forniti dall’Asp 3 di Catania parlano di 3333 licodiesi – pari al 51,60% – che hanno completato il ciclo vaccinale, su un totale di 6459 soggetti al di sopra dei 12 anni di età. Sono invece il 59,34% ad aver ricevuto almeno una dose di vaccino anticovid.
A credere meno al vaccino, sono gli under 60 anni. Ad aver ricevuto l’immunizzazione totale sono infatti solo il 44,52% (pari a 2103 licodiesi su un target di 4724 soggetti appartenenti a questa fascia di età), mentre sono il 53,49% ad aver ricevuto almeno una dose. Rispondono meglio, invece, gli over 60 anni dove il 70,89% di loro (pari a 1230 licodiesi su un target di 1735 soggetti appartenenti a questa fascia d’età) ha completato il ciclo vaccinale ed il 75,27% di loro ha ricevuto almeno una dose.
Dei dati poco incoraggianti, quelli appena esposti, che certamente diventano ancora più preoccupanti se si considera che gli under 60 anni sono coloro che hanno una maggiore mobilità sociale e che quindi potrebbero contrarre il virus in maniera più grave e trasmetterlo anche ad altri. Eppure, la disponibilità del vaccino, oggi non è più un problema, considerata la disponibilità di dosi e i molteplici open day che hanno permesso l’accesso al ciclo vaccinale anche senza prenotazioni.
Poco incoraggianti sono inoltre i dati che quotidianamente vengono forniti dai bollettini regionali che attestano la Sicilia tra le prime regioni italiane per numero di contagi con i reparti Covid e le terapie intensive che si ripopolano. Nel vicino ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, sono saliti a 12 il numero dei pazienti ricoverati in reparto Covid a causa di complicanze legate al Sars-Cov2. A presentare problematiche più gravi sono coloro che hanno seguito la linea del “no vaccino”, mentre chi aveva ricevuto almeno una dose di vaccino sta superando la malattia in maniera più rapida. Certamente, bisognerà lavorare molto per portare avanti un’azione di sensibilizzazione nei confronti di coloro che ancora oggi sono scettici all’efficacia della vaccinazione anti-Covid che rappresenta una delle più efficaci vie d’uscita da questa pandemia.