Il progetto era stato ritenuto “non ammissibile” dalla Regione Siciliana, nel mese di ottobre 2017
Si svolgerà il prossimo 8 febbraio, davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo, la prima udienza del ricorso presentato dal Comune di Santa Maria di Licodia, ed in particolare la richiesta di sospensiva del D.D.G. 1484 datato 28 ottobre 2017 nel quale la Regione Siciliana escludeva, tra i tanti, il progetto di realizzazione di un centro comunale di raccolta, presentato dal comune di Santa Maria di Licodia. Non è infatti andata giù, all’amministrazione Mastroianni, la decisione adottata dalla Regione sulla non ammissibilità tra i progetti finanziabili, del piano strutturale che avrebbe forse potuto dare una ventata di novità all’ormai annosa vicenda della raccolta di rifiuti sul territorio licodiese.
Attraverso questo progetto presentato all’assessorato dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità – Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, se approvato, si sarebbe potuto realizzare ex novo un centro comunale di raccolta rifiuti ubicato di fronte all’attuale area di contrada Buglio, da tempo in disuso.
Il ricorso, affidato all’avocato amministrativista Luca Ardizzone – sentito nella giornata di ieri da Yvii24 – è fondamentalmente incentrato sulla richiesta di sospensiva dei provvedimenti impugnati e quindi delle graduatorie della Regione Siciliana, con richiesta al giudice del riesame delle domande.
Punti di forza del ricorso, a detta del legale, sono le poco valide motivazioni comunicate dalla Regione, insite nel rigetto del progetto, ovvero la “mancanza dei requisiti di ammissibilità (piano di comunicazione)” ed il “mancato raggiungimento del punteggio minimo (42/100)”.
Riguardo al piano di comunicazione, sembrerebbe che lo stesso non fosse richiesto dall’avviso del 13 aprile 2017 e pertanto non ascrivibile tra le motivazioni di inammissibilità. Riguardo al punteggio, invece, sempre secondo le valutazioni del legale, in base alla documentazione depositata, alla valenza dell’idea progettuale ben calata nel contesto dell’Aro ed ai requisiti previsti del bando, lo stesso meritava un punteggio maggiore che avrebbe consentito di superare lo scoglio del minimo.
L’eventuale accoglimento del ricorso tramite la concessione della sospensiva – che sarà resa nota con un decreto già qualche giorno dopo la prima udienza – riaccenderebbe la speranza di veder realizzato un centro di raccolta a norma, attraverso i circa 820 mila euro che potrebbero cadere come manna dal cielo nelle casse del Comune. Ovviamente, la sospensiva sarà solamente un primo tassello alla vicenda, considerato il fatto che il giudice dovrà poi esprimersi nel merito del ricorso.