Dopo l’operazione dei Carabinieri di luglio scorso, arrivano le ordinanze del Sindaco che obbligano i proprietari terrieri alla bonifica immediata
L’operazione contro i rifiuti pericolosi a Santa Maria di Licodia, di un mese e mezzo fa, inizia a dare i primi frutti, attraverso le ordinanze emesse dal primo cittadino per la bonifica dei terreni inquinati. Sono datate 31 Agosto scorso le sei ordinanza a firma del Sindaco Salvatore Mastroianni, rivolte ai proprietari dei fondi interessati, aventi per oggetto la “rimozione e lo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi e rifiuti urbani in modo incontrollato” – ai sensi dell’ art.192 D.Lgs. n.152 del 03 Aprile 2006 – che giungono a seguito delle accurate indagini ambientale dei Carabinieri di Santa Maria di Licodia culminate con le segnalazioni all’Autorità Giudiziaria dello scorso 21 Luglio.
I proprietari dei terreni avranno 30 giorni di tempo per dare esecuzione all’ordinanza del primo cittadino, in quanto è la stessa normativa che impone al “soggetto proprietario dell’area oggetto di tale deposito incontrollato di rifiuti di dover provvedere alla rimozione dei rifiuti classificati a vista e avviarli a smaltimento secondo le tipologie specifiche”. Prevista nell’ordinanza anche l’obbligo per i proprietari ad “istallare apposita recinzione al fine di evitare eventuali ulteriori inconvenienti della stessa natura”.
Nel caso in cui i proprietari non dovessero dare seguito alle ordinanze, il Comune provvederà alla bonifica dei terreni procedendo in seguito nei confronti dei proprietari con provvedimenti amministrativi di rivalsa delle spese e penali del caso.
Durante l’operazione di luglio dei Carabinieri di Santa Maria di Licodia, coadiuvati dal personale tecnico dell’Ufficio Urbanistica del comune (clicca per leggere l’articolo), era stata rilevata la presenza di rifiuti pericolosi su una superficie complessiva di 4.000 metri quadri dislocati su ben 12 siti inquinati prevalentemente da lastre di eternit frantumato (che contiene fibre di amianto), copertoni d’auto, televisori, materassi e materiale edile di scarto. Le telecamere di Yvii24 avevano mostrato in esclusiva le immagini di alcuni dei siti interessati ripercorrendo il cosiddetto tour della vergogna.
I proprietari dei terreni inquinati, adesso, dovranno sostenere la spesa per la pulitura che, nel caso di lastre di eternit, è ingente. Ci si augura che il costo della bonifica serva in futuro da deterrente e induca i proprietari dei fondi a provvedere alla loro recinzione scoraggiando quanti intendano ancora smaltire in maniera incivile i rifiuti, a maggior ragione i rifiuti pericolosi e inquinanti. Certo, ci si augurerebbe che gli inquinatori vengano individuati e multati a dovere per il danno ambientale commesso.