Altra amara sorpresa alla fermata di piazza Stesicoro: il titolo di viaggio acquistato sul treno non si può utilizzare per la metro come i normali biglietti di superficie
Una storia al limite del credibile, quella che racconta a Yvii24 un utente della Ferrovia circumetnea di Santa Maria di Licodia, che ci ha segnalato alcuni disservizi riscontrati e che, con cadenza, si verificano nel servizio extraurbano su rotaia offerto dall’unica compagnia di trasporto passeggeri del territorio. Nello specifico, il passeggero, ha voluto mettere in risalto alcune problematiche sorte durante uno spostamento dal paesino etneo verso Catania evidenziando i guasti alle bigliettatrici, l’assenza in stazione del personale per l’acquisto di un titolo di viaggio, il conseguente acquisto del biglietto sul treno, maggiorato di 50 centesimi.
Due giorni fa abbiamo verificato i disservizi descritti dall’utente, viaggiando da Licodia a Catania con la Circumetnea. Abbiamo atteso l’arrivo del treno, alla stazione “S. M. di Licodia Sud”, così come indicato dall’utente, accertando che, effettivamente, le macchinette che emettono i ticket di viaggio sono guaste, sia sull’accesso in direzione Catania che su quello in direzione Randazzo. Abbiamo cercato il capostazione che, come ai tempi del liceo, avrebbe non soltanto intrattenuto l’utenza in attesa di un treno in ritardo – in una fredda stazione – ma avrebbe anche potuto emettere un valido titolo di viaggio: ma del mitico personaggio dei ricordi di un liceale, nemmeno l’ombra. L’alternativa, era quella di provare ad acquistare il biglietto sul sito ufficiale www.circumetnea.it, nella sezione acquisti on-line, ma quel che appare è una schermata bianca.
Abbiamo successivamente effettuato una verifica nella stazione “S. M. di Licodia Centro” constatando che, anche in questo caso, la macchinetta automatica è guasta. Inoltre, abbiamo trovato – in un luogo poco visibile, ovvero presso gli uffici dove una volta sorgeva l’ex stazione di superficie – un avviso rivolto ai viaggiatori attraverso il quale si informa l’utenza che “per abbonamenti-biglietti e informazioni, l’ufficio resterà aperto solo giorni feriali dalle ore 9,15 alle ore 10,15 e dalle ore 18,00 alle ore 19,00”. Ma non si capisce bene presso quale delle due stazioni. Secondo quando previsto dalle “Norme e condizioni per il trasporto passeggeri sui treni e sugli autobus della Ferrovia Circumetnea”, al punto 3, “Nelle stazioni dove le biglietterie non sono funzionanti, o sono funzionanti per periodi limitati, è garantita l’informazione sulle modalità alternative di acquisto dei titoli di viaggio e su quali siano le stazioni più vicine in cui le biglietterie presenziate da personale o le bigliettatrici automatiche sono funzionanti”. Ovviamente, come nel caso del capostazione, nemmeno l’ombra.
Ritornando al nostro viaggio, con 15 minuti di ritardo sull’orario previsto, saliamo sul treno diretto a Catania e, contattando il personale di bordo, riusciamo ad ottenere un titolo di viaggio valido.
Al momento del pagamento viene applicata una maggiorazione di 50 centesimi sul normale costo indicato dal tariffario. Da parte nostra è stato fatto notare che alla stazione “S. M. di Licodia Sud” le macchinette erano guaste e che non c’era nessun ufficio aperto per effettuare l’acquisto del titolo di viaggio. Il controllore ha replicato dicendo che ormai la punzonatura era stata applicata sul biglietto di viaggio e pertanto si sarebbe dovuto pagare il sovrapprezzo (diritto fisso), come in una sorta di gara di velocità fra chi punzona e chi parla prima. E poi, perché non è possibile annullare la punzonatura con una postilla? Anche in questo caso il tutto avviene in barba a quando previsto dalle “Norme e condizioni” e, nello specifico al punto 5.3, che stabilisce “Il diritto fisso non è richiesto al viaggiatore che sale a bordo di un treno o di un autobus da una stazione o da una fermata priva di sistema di emissione dei biglietti, fuori dai centri abitati, o in località dove non ci siano punti vendita autorizzati”. La stazione “S. M. di Licodia Sud”, non solo si trova al di fuori del centro abitato, ma è anche sprovvista – in quanto guasti – dei sistemi di emissione dei titoli di viaggio automatici.
La corsa arriva alla sua conclusione. Ed ecco un’altra sorpresa amara: per arrivare sino in piazza Stesicoro, con il titolo di viaggio acquistato sul treno (oltretutto, come detto, con la maggiorazione), non è possibile usufruire del servizio Metro, che è incluso nel costo dei normali biglietti di superficie.
Chiedendo conferma al personale di bordo del treno, la risposta è: «Attraverso il biglietto emesso sul treno, non è possibile accedere alla metropolitana». Questo perché, il ticket, risulta essere sprovvisto della banda magnetica che permette l’apertura dei tornelli. Dunque, quale la soluzione? Acquistare un nuovo biglietto? Saltare i tornelli? La soluzione “alla catanese” viene direttamente dallo stesso operatore di bordo, il quale consiglia di «approfittare dell’abbonamento di qualche passeggero in transito per accedere», così da permettere l’apertura del tornello e l’ingresso ai binari sotterranei.
Altra problematica riscontrata presso le stazioni di Santa Maria di Licodia, è quella della difficoltà di accesso alla zona sotterranea, per disabili ed anziani. Nelle moderne stazioni vero è che sono presenti gli ascensori, ma questi sono azionabili solamente tramite un’apposita chiave. A chi deve rivolgersi una persona con mobilità ridotta, anche temporanea, che si ritrova impossibilitata a poter scendere le scale – oltretutto ripide –, nel caso in cui volesse usufruire del servizio di treni? Chi è in possesso di questa chiave? Quale numero telefonico formulare, considerato che non esiste un capostazione sempre presente e nessun cartello che indichi un eventuale contatto per ricevere un’adeguata assistenza?
Anche in questo caso, le “Norme e condizioni” rimangono solo belle parole. Al punto 8.7 “La Ferrovia Circumetnea deve garantire l’accessibilità ai treni, alla metropolitana e agli autobus per quanto possibile alle persone con disabilità e le persone a mobilità ridotta. A tal fine la Ferrovia Circumetnea dovrà fornire gratuitamente l’assistenza sui treni e nelle stazioni (ferroviarie e metropolitane) dotate di personale. Le persone con disabilità e quelle con mobilità ridotta hanno diritto: ad un accesso non discriminatorio al trasporto senza costi aggiuntivi al momento dell’acquisto di un biglietto e di una prenotazione; ad essere informate, su richiesta, in merito all’accessibilità dei servizi ferroviari, metropolitani e automobilistici”.
Quelle elencate sono certamente situazioni incresciose, che richiederebbero una maggiore attenzione sia nelle stazioni periferiche che sui mezzi di trasporto, che oggi allontanano ancora di più il miraggio di avere sul territorio una rete metropolitana di mobilità all’altezza delle grandi città italiane ed europee. Quantomeno, laddove siano presenti dei disservizi nella strumentazione elettronica che – alla mercé di tutti – può subire dei danneggiamenti, sarebbe opportuno garantire in ogni stazione il personale idoneo o, quantomeno, evitare di applicare plusvalore ai ticket di bordo così come previsto dalla norma. Ci auguriamo che l’Fce, in un’ottica di miglioramento, da ora in poi porrà maggiore attenzione alla gestione di ogni aspetto della mobilità del passeggero che, per forza di cose, dovrà essere sempre maggiormente efficace ed efficiente, secondo la politica lodevole intrapresa negli ultimi anni dalla stessa azienda che tende sempre più ad un ammodernamento del servizio offerto.