Cancellato dalla bacheca personale del primo cittadino un articolo sull’apertura della farmacia. L’autore, Luca Crispi, replica al capo dell’esecutivo
In riferimento al post pubblicato ieri sulla bacheca personale da parte del sindaco di Santa Maria di Licodia, Totò Mastroianni, (e non profilo istituzionale, in quanto per questo tipo di attività comunicative Facebook dedica le “pagine”), ritengo – da autore dell’articolo –, sotto la supervisione del direttore Pietro Nicosia, di dover replicare al primo cittadino da Yvii24, giornale con cui collaboro e su cui è stato pubblicato l’articolo oggetto delle attenzioni di Mastroianni.
Mi preme in primo luogo sottolineare che negli articoli che ho scritto in data 13 dicembre (rileggi l’articolo) e in data 31 ottobre (rileggi l’articolo) ho utilizzato – come avvenuto anche in precedenza – una forma sarcastica tipica di uno stile giornalistico in cui mi riconosco, che utilizzo ogni qualvolta l’argomento ed i fatti si prestano. Per me, la vicenda della farmacia, che reputo “tragicomica”, calza a pennello con questo stile.
Riguardo l’articolo incriminato, dal titolo “Santa Maria di Licodia, ecco la seconda farmacia: un fallimento trionfale”, non ritengo che sia emerso alcun attacco nei confronti di questa amministrazione. Nell’articolo scrivo testualmente: “il decreto è passato sotto gli occhi di ben tre legislature comunali, e che a pochi mesi dal termine del primo mandato elettorale del sindaco Totò Mastroianni trova finalmente dimora”, specificando, quindi, che la farmacia vede la luce sotto la sindacatura Mastroianni.
Nell’articolo di giorno 13 dicembre, si fa inoltre rimando ad un precedente testo dal titolo “Santa Maria di Licodia, la farmacia desaparecida” (rileggi l’articolo) che spiegava, in maniera ritengo esaustiva, l’excursus che ha condotto alla perdita della titolarità per il comune. Sempre in quell’articolo era stato specificato che questa amministrazione aveva proceduto alla realizzazione di “due bandi di gara: il primo con base d’asta di 930mila euro più Iva dalla durata quindicennale ed il secondo con base di 960mila euro più iva della durata trentennale” i quali “vanno entrambi deserti”.
Veniva, inoltre, citato anche il “manifesto riepilogativo affisso all’ingresso del palazzo municipale” riportato anche dal primo cittadino Mastroianni nel post Facebook; in questo manifesto il sindaco usava anche lui il sarcasmo in riferimento a chi lo aveva preceduto, affermando: “l’amministrazione Rasà ha altro a cui pensare…”.
Riguardo ai tempi che hanno portato alla revoca e le eventuali responsabilità delle amministrazioni avvicendatesi, non è competenza di chi scrive un articolo analizzarle, se non per mera enunciazione dei fatti. Il giudizio di un buon o cattivo operato è sempre in mano ai cittadini. L’unica certezza a me nota, sono i decreti che abbiamo citato.
Per restare alle questioni da poste dal sindaco su Facebook:
1) Yvii24 ha correttamente riportato negli articoli precedenti che l’amministrazione comunale ha emanato i bandi.
2) Yvii24 non ha mai scritto che i bandi sono andati deserti per inerzia dell’amministrazione.
3) Yvii24 non ha mai scritto detto che la farmacia comunale è stata revocata per responsabilità dell’amministrazione.
Mi preme sottolineare che la testata Yvii24 si è sempre mostrata disponibile nei confronti di ogni schieramento politico di questo comune, dando a tutti la possibilità di esprimere le proprie opinioni, il proprio consenso o dissenso sulle varie vicende cittadine con repliche e controrepliche. Risulta a me inopportuna, pertanto, ogni motivazione che abbia condotto il primo cittadino alla rottura (a mio avviso unilaterale) del dibattito dialettico che ha sempre contraddistinto i rapporti tra la sua figura e la testata giornalistica. D’altronde anche Mastroianni in un punto del suo programma parlava di “linea diretta con il Sindaco”.
A mio giudizio la chiusura della bacheca personale del sindaco è anacronistica e non rappresenta certamente un alto grado di “politica partecipata”, ma rimanda ad anni molto bui per la libertà di stampa nel nostro paese. Diciamolo con estrema franchezza quel che è stato realmente l’atto del sindaco di Santa Maria di Licodia Salvatore Mastroianni: un atto di censura nei confronti di un articolo sgradito.
Da parte nostra resterà immutata la disponibilità nei confronti di tutti gli attori della politica licodiese che su Yvii24 hanno trovato e sempre troveranno spazio per esprimere la propria opinione e informare delle proprie iniziative.