Il nuovo clip musicale rappresenta non solo un prodotto musicale ma anche sociale
“Spingiamo l’acceleratore ma quello del cuore”. Ed è subito emozione, riflessione e richiamo a non abbassare mai l’attenzione su una vera e propria piaga sociale che spesso coinvolge i più giovani: le morti su strada. Una tematica importante, quella che il licodiese Dafni Pinzone ha voluto trasmettere attraverso il suo nuovo singolo pubblicato nella serata di ieri su Youtube e su Facebook dal titolo “Non si può morire” e che ha già riscontrato apprezzamenti da parte del popolo dei social e da parte di chi ha avuto già modo di ascoltarlo in radio locali. Non è più divertimento, non sono più le belle ragazze su una spiaggia a fare da cornice al videoclip – come nel precedente video dal titolo “Vieni via con me” -, ma è il racconto di storie dolorose che non devono più accadere, ma che spesso riempiono le pagine di cronaca nera di quotidiani locali e nazionali.
«Il brano nasce proprio per dare un segnale forte a chi lo ascolta, alla luce delle tante morti per incidenti stradali che avvengono, principalmente a causa dell’uso smodato di alcol e droga» ha detto Dafini Pinzone ad Yvii24. «Il mio brano non cambierà certamente il Mondo, ma vuole essere uno strumento per dare un segnale forte ai giovani e per far capire che tutto ciò non porta da nessuna parte. La finalità è anche quella di sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori. Proprio per questo cercherò di creare un progetto ad hoc mirato alla sensibilizzazione presso gli istituti scolastici della zona. Ho voluto nel brano anche Rosario Rizzo per creare qualcosa che non si trova facilmente nell’ambito musicale, ovvero inserire una parte recitata all’interno di un brano musicale che faccia arrivare dritto al cuore un messaggio forte come quello della morte di un figlio»-
Un voler sensibilizzare i giovani alla prudenza che arriva proprio alla vigilia del ferragosto, una delle ricorrenze dell’anno più temute in tema di sicurezza stradale. Solo nel 2019, sono state quasi 4 mila le persone che hanno perso la vita in incidenti stradali, interessando principalmente uomini nella fascia d’età compresa tra i 20 ed i 30 anni. “Sfidi il tuo destino con l’acceleratore” o “ti senti grande e vuoi dimostrare di non aver paura, ma non capisci che quella paura ti fa crescere” oppure ancora “non si può morire per un bicchiere di troppo” sono solo alcune delle strofe che racchiudono il profondo messaggio del testo del licodiese.
Il video, realizzato da Edoardo Seminara su musiche di Simone Ferlito, ha visto la partecipazione – come già detto dallo stesso autore del brano – del licodiese Rosario Rizzo in una parte recitata. «Ho avuto il piacere di collaborare con Dafni in questo brano dove ho prestato la mia voce recitando al suo interno» ha commentato Rizzo. «Ho recitato con molto orgoglio per questo progetto non solo musicale ma anche sociale». All’interno del video, anche la partecipazione di alcuni volontari e dell’ambulanza della Misericordia di Santa Maria di Licodia che fa da sfondo in una scena dell’incidente stradale. Ad aver permesso la realizzazione del video, oltre che alcuni sponsor commerciali, anche la Presidenza del consiglio comunale di Santa Maria di Licodia, il centro culturale “Giorgio La Pira” e il “Comitato San Giuseppe”.