L’aggressione è avvenuta nei pressi via Aldo Moro, ai danni di un piccolo cagnolino
La brutta figura, adesso, è internazionale. Ennesima aggressione questa mattina a Santa Maria di Licodia da parte di un cane randagio nei confronti, questa volta, di un altro cane, avvenuta tra via Aldo Moro e via dello Stadio. Ad essere vittima un uomo sposato con una licodiese che vive in Germania e che si trova qui per le vacanze estive. Secondo le ricostruzioni dei fatti raccolte dello stesso padrone del cane vittima, sembrerebbe che un simil pastore tedesco avrebbe azzannato la propria cagnolina, causandole delle ferite ad una zampa e un conseguente forte stato di paura. Lo stesso uomo avrebbe cercato di difendere l’amico peloso in ogni maniera, evitando così un possibile peggiore epilogo, aiutato anche da diverse persone che si trovavano all’interno del vicino Pub. Fortunatamente, nessuna ferita è stata riportata dall’uomo che sarebbe potuto finire anch’egli tra le zanne del randagio. Il cane, dopo l’aggressione, è stato poi individuato dagli uomini della Polizia Municipale licodiese e consegnato al canile di competenza.
Una disavventura non nuova per il paese di Santa Maria di Licodia, che attraverso anche le pagine di cronaca della nostra testata giornalistica, annovera diversi casi di aggressioni – o tentate tali – da parte di randagi. Un paese dormiente sul problema randagismo, le cui istituzioni sembrerebbero osservare da dietro le vetrate di palazzo il susseguirsi degli eventi senza trovare una concreta soluzione. Secondo quanto affermato dallo stesso uomo, infatti, diversi cittadini licodiesi di via dello Stadio avrebbero in questi giorni segnalato la presenza di questo cane aggressivo alle autorità competenti senza sortire, alla luce degli eventi odierni, alcun effetto. Un intervento da parte dell’amministrazione comunale nella persona dell’assessore al randagismo Ottavio Salamone è certamente oggi più che mai richiesta, attraverso delle risposte concrete al problema del randagismo che è ormai divenuto una piaga sociale. «Desidero ringraziare anche quelle persone che sono intervenute vedendo la gravità del fatto» dice l’uomo vittima di questa disavventura. «Mi porto in Germania questo “gradevolissimo” ricordo. A civiltà siamo messi davvero bene!»