Quattro nuovi nomi al vaglio degli inquirenti nell’ambito delle indagini sulla morte del 29enne rivenuto cadavere a ottobre a due mesi dalla sparizione
Ci sarebbero nuovi indagati per la morte del 29enne licodiese Daniele Cancemi, ritrovato cadavere il 4 ottobre dello scorso anno a Biancavilla, in un’area di campagna adiacente via del Trebbiatore, al confine con Santa Maria di Licodia, trentacinque giorni dopo la scomparsa da casa, avvenuta nel pomeriggio del 30 agosto (rileggi).
Da quanto trapela dal fitto riserbo investigativo, quattro persone (di 67, 65, 62 e 24 anni) sarebbero state interrogate ed iscritte nel registro degli indagati, nell’ambito dell’indagine che vede già sotto la lente d’ingrandimento la posizione di due persone, un 38enne ed un 25enne, indagate due giorni dopo il ritrovamento del corpo di Cancemi, per omicidio aggravato, sequestro di persona a scopo estorsivo e minacce (rileggi).
Il Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) avrebbe pure ispezionato un’auto, una Fiat Punto di colore blu, alla ricerca di elementi e tracce biologiche che possano collegarsi a Daniele Cancemi. Dunque le indagini proseguono per cercare di dare una risposta alla sparizione del giovane – avvenuta alla fine di agosto – alla sua morte e al successivo ritrovamento. In particolare, gli investigatori dovranno accertare se quella del 29enne sia stata morte naturale, accidentale oppure causata da qualcuno e se il 29enne, al momento del decesso, era da solo o in compagnia di altri soggetti. Come si ricorderà della scomparsa di Daniele Cancemi si occupò anche la trasmissione Rai “Chi l’ha visto”. Il cadavere scheletrificato del 29enne licodiese venne ritrovato nel primo pomeriggio del 4 ottobre. Per stabilire che si trattava proprio di Cancemi fu necessario l’esame del dna. La certezza giunse solo dopo 45 giorni. Il 19 novembre, all’interno della chiesa madre di Santa Maria di Licodia, vennero celebrati i funerali.