Replica del vicesindaco Mirella Rizzo al presidente di Rinascita Licodia, che aveva sollevato dubbi di legittimità sull’affidamento del complesso culturale
Giunge questa mattina alla redazione di Yvii24 la replica dell’assessore alla politiche culturali del comune di Santa Maria di Licodia, Mirella Rizzo, sulla questione sollevata ieri dal presidente dell’associazione “Rinascita Licodia” Francesco Nicolosi, (rileggi l’articolo) che ha contestato al sindaco l’iter procedurale di affidamento del complesso architettonico di Palazzo Ardizzone, viziato – a suo dire – da presunte irregolarità. Una nota di replica dura, quella di Mirella Rizzo che ricopre anche la carica di vicesindaco, che pubblichiamo integralmente, nella quale l’amministratrice intende fugare qualsiasi dubbio su possibili irregolarità e che rimanda all’ufficio competente la risposta alla richiesta ufficiale di ieri protocollata da Nicolosi in qualità di presidente dell’associazione ricorrente.
La nota integrale dell’assessore Mirella Rizzo
Mentre negli altri paesi i singoli cittadini insieme all’ente comunale acquistano, restaurano beni culturali immobili e ne fanno il motore dell’economia locale, qui il sospetto e l’ingratitudine vorrebbero insozzare e bloccare ogni rinnovata e manifesta attenzione a salvare, dunque a valorizzare, un bene pubblico, come il complesso Ardizzone, una risorsa. La nota del Nicolosi è un susseguirsi di inesattezze, incongruenze e contraddizioni, ha un approccio supponente in linea con la sua proposta progettuale di gestione.
Cominciamo col dire che il comune con un avviso pubblico ha chiesto alle associazioni una manifestazione d’interesse per l’affidamento del complesso Ardizzone in maniera gratuita e volontaria, condizioni che non si addicono, dunque, per tipologia, alle gare d’appalto.
Il comune ha voluto privilegiare l’evidenza pubblica basata sulla valutazione comparativa degli specifici progetti di valorizzazione, come si evince dal bando.
Demandando agli uffici competenti la relativa nota di risposta, si sottolinea la volontà della commissione di aver accolto tutte le istanze presentate dalle associazioni, anche quella del Nicolosi non completa, mancante di regolare istanza e accompagnata da una proposta che si stenta ancora a capire, malgrado la buona volontà! Quello che dispiace, tra l’altro, è il comportamento scorretto del Nicolosi che entra nel merito degli altri progetti, denotando una forte insicurezza e un’atavica diffidenza, quella che ha sempre bloccato ogni processo di sviluppo di questo paese, della sua qualità della vita e che vorrebbe paralizzare piuttosto che valorizzare, malgrado gli 874 anni dalla sua fondazione. Ma noi non desisteremo!