Tra le richieste, quelle riguardanti il degrado del civico cimitero, delle strade licodiesi e la proposta alla Regione per il restauro del “Cine Teatro San Giuseppe”
Quella del 23 aprile scorso, per il gruppo consiliare d’opposizione “Unione Licodiese”, passerà certamente alla storia come una giornata di attività politica serrata che arriva a quasi un anno dalle elezioni amministrative del mese di giugno 2017 e che potrebbe finalmente dar vita ad una nuova dialettica tra le parti all’interno del civico consesso di Santa Maria di Licodia. Sono 7 le interpellanze consiliari presentate dal gruppo d’opposizione indirizzate al presidente del Consiglio comunale Giovanni Buttò, al primo cittadino Salvatore Mastroianni, al Segretario Comunale e a tutti i consiglieri, che vengono protocollate nella stessa giornata in cui i consiglieri Caterina Piemonte e Giovanni Gorgone hanno ufficialmente prodotto le discolpe dall’accusa di essere dei voltagabbana pronti al fatidico “salto della quaglia” verso le file della maggioranza.
Sono diversi gli argomenti che l’opposizione cerca di portare all’attenzione del consiglio comunale attraverso anche una concreta richiesta all’amministrazione di “quali provvedimenti ha assunto o intende assumere” per il ripristino di alcune carenze presenti nel paese.
Le interpellanze, infatti, spaziano dal degrado del civico cimitero alle condizioni delle strade urbane, senza tralasciare la problematica della chiusura dell’ultima banca del paese e del non meno importante argomento legato alle possibili strategie di risparmio per le casse comunali quali ad esempio l’attuazione di un nuovo piano energetico con l’adeguamento della pubblica illuminazione e l’esternalizzazione di alcuni servizi.
Tra le interpellanze presentate, anche quella legata al ripristino della figura del “Sindaco dei ragazzi” e all’assenza di acqua potabile nella zona artigianale per assenza di allaccio con la rete dell’Acoset. Ad approdare in consiglio, sarà infine anche la questione del “Cine Teatro San Giuseppe” attraverso una proposta di deliberazione che intende chiedere alla Presidenza della Regione di valutare la possibilità di rendere attuativo l’intervento di restauro. Adesso, dunque, al gruppo d’opposizione non rimane altro che attendere la convocazione del Consiglio comunale per scoprire quale sarà l’esito di questa loro ultima “fatica” politica.