La quinta opera dall’autrice biancavillese, è stata presentata ieri all’interno del palazzo comunale
È stato presentato ieri pomeriggio, all’interno della sala consiliare del comune di Santa Maria di Licodia, il romanzo, tratto da una storia vera, “La scelta di Juanita”, della scrittrice biancavillese, non ché docente, Carmen Toscano edito Book Sprint Edizioni. Al tavolo dei relatori, oltre all’autrice, erano presenti la professoressa Chiara Longo che ha illustrato l’opera, il presidente del Consiglio comunale licodiese Giovanni Buttò e l’assessore alle politiche culturali e vice sindaco Mirella Rizzo. In sala, oltre ad un nutrito pubblico, anche lo storico Rosario Arcidiacono con il quale l’autrice si è spesso confrontata durante la stesura della sua quinta opera letteraria. L’evento è stato promosso dal licodiese Alfredo Seminara.
«Una storia nella storia», ama definirla la stessa autrice, che seppur dai profumi cubani, ha inizio all’aeroporto di Malpensa, in una fredda giornata di dicembre. Un intreccio narrativo tra le vicissitudini personali di una ragazza cubana vissuta sotto il mito di Che Guevara che, a causa della povertà, vede infrangere il sogno di studiare per diventare un’insegnante, con quella non meno deludente di un “eldorado” all’italiana che non le riserverà di certo sorti migliori. «Questa vicenda è innestata ed intessuta con la storia dell’embargo statunitense su Cuba» spiega ad Yvii24 la scrittrice. «La vicenda viene raccontata innanzitutto storicamente ed ha inizio dalla rivoluzione cubana ad opera di Fidel Castro con Che Guevara fra i protagonisti. Dopodiché l’embargo che dura 60 anni. Io comincio la storia quando, spero, che l’embargo sia finito. Invece Trump cosa fa? Reintroduce l’embargo che Obama aveva eliminato».
Juanita, seppur raccontando una storia vera, è il nome di fantasia di una donna che oggi realmente vive sull’isola di St. Tomas e che riesce a trovare il suo unico riscatto solamente in se stessa, ancora una volta costretta a dover prendere una decisione drastica nella sua vita, per dare una chance di un futuro a suo figlio Santiago, oggi medico. Più che un romanzo, il libro appare come un’opera pervasa da grande lirismo – ha detto durante l’introduzione Chiara Longo – che in sole 108 pagine ingloba in sé i colori, gli odori, i ritmi e gli avvenimenti cubani, ben inframmezzati con quelli della protagonista, attraverso una trama narrativa che va assaporata tutta d’un fiato.
A far scattare la voglia di mettere questa storia nero su bianco, un regalo ricevuto dall’autrice, una normale calamita dell’Avana del club “La Bodeguita del Medio” – dove tra gli altri Ernest Hemingway era solito recarsi – ma che per Carmen Toscano ha rappresentato il “La” ispiratore. Figura di Hemingway che si ripresenta spesso nella vita dell’autrice, a partire dal nome della figlia, Pilar, per finire alla frase che in questa sua ultima opera fa da sottotitolo: “…Ai più importanti bivi della vita non ci sono indicazioni direzionali!”.