I piccoli scolari avevano dovuto lasciare le proprie aule lo scorso 23 ottobre
Sono tornati in aula questa mattina, all’interno del plesso centrale del Comprensivo “Don Bosco” di Santa Maria di Licodia, i piccoli scolari della scuola dell’infanzia del plesso Solferino, che lo scorso 23 ottobre avevano dovuto lasciare le proprie aule a seguito di una crepa che si era accentuata su di un muro divisorio tra i bagni e il corridoio. Una sistemazione provvisoria – che sembrerebbe assumere tutto il sapore di “definitiva” per l’anno scolastico 2018/19 – quella che è stata messa in atto dal dirigente scolastico. Preside, che tra le molteplici difficoltà per la soluzione della questione, si è dovuta confrontare in queste settimane anche con le ben note problematiche di carenza di aule nel plesso. Gli scolaretti licodiesi, ai quali si è voluta garantire una continuità didattica, sono stati accolti all’interno di due grandi aule nel seminterrato, fino ad oggi adibite ad attività motorie e di mensa dei più piccoli.
Ancora nessuna certezza è stata comunque data ai genitori dei bambini, in merito alla tempistica che dovrebbe portare al rientro nelle aule di via Solferino. Qualche giorno dopo la chiusura, il primo cittadino di Santa Maria di Licodia Salvatore Mastroianni, aveva comunque annunciato attraverso i nostri microfoni, che il preventivo sui costi di ripristino della struttura era stato già ultimato e che i lavori sarebbero potuti iniziare già in questi giorni. A determinare la chiusura della struttura, ricordiamo, un’evoluzione della questione “sicurezza” all’interno della scuola. In quell’occasione, il dirigente dell’ufficio tecnico del comune Nino Mazzaglia, aveva precisato che non si trattava di «una questione strutturale» dell’intero edificio, ma che la crepa accentuata sul muro avrebbe potuto rappresentare un «pericolo per eventuali sismi».