Cos’è esattamente il populismo? Come possiamo definirlo? Grillo, Salvini, Berlusconi, Renzi, chi possiamo considerare populista? Queste alcune delle domande a cui si cercherà di dare risposta nell’incontro
Si terrà sabato 7 Aprile, a partire dalle ore 18.00, la seconda conferenza-dibattito targata “ Cultura&‘Progresso’ ” presso la biblioteca comunale di Palazzo Ardizzone, a Santa Maria di Licodia. L’evento, dal titolo “L’ondata polulista – quale futuro per l’Europa?”, dopo l’introduzione di Antonio Parasiliti – componente del gruppo “Cultura&‘Progresso’” – vedrà l’intervento della professoressa Sara Gentile, associato di Scienza politica e Analisi del linguaggio politico all’Università di Catania e Professeur invité al Cevipof (centro di ricerche politiche di Sciences Po di Parigi). La relatrice, nel 2015, si è cimentata anche nella scrittura di un breve saggio – edito Fondazione Giacomo Feltrinelli – dal titolo “Populismi contemporanei”, attraverso il quale evidenzia come «le nostre democrazie sono in un momento cruciale della loro storia e la forma, in cui per quasi un secolo e mezzo le abbiamo conosciute ed abitate, si rivela probabilmente inadeguata a contenere ed esprimere le esigenze ed i fermenti di società in costante mutamento»
Obiettivo della conferenza dibattito, come riferito dal presidente dell’associazione culturale Fabio Furnari, è quello di «voler parlare dell’avanzata di quei movimenti o partiti che la scienza politica definirebbe populisti perché nazionalisti, xenofobi, con una leadership personale tendenzialmente autoritaria e come questa questione si intrecci con il futuro dell’Europa».
Cos’è esattamente il populismo? Come possiamo definirlo? Grillo, Salvini, Berlusconi, Renzi, chi possiamo considerare populista? A queste e a tante altre domande si cercherà di dare risposta durante il dibattito, analizzando quale possibile scenario si potrebbe presentare nel caso in cui questi partiti diventerebbero partiti di governo, ponendo l’accento su questioni spinose come quelle dei migranti, sulle frontiere aperte nell’area Schengen, e su come potrebbe cambiare – o come è già cambiando – il volto dell’Europa