I Carabinieri della Stazione licodiese scoprono diverse discariche abusive di materiale pericoloso. Intimata la pulizia ai proprietari dei terreni
Un vero e proprio “tour della vergogna” quello effettuato nel pomeriggio di oggi dalle telecamere di Yvii24 in territorio di Santa Maria di Licodia e che, in anteprima, mostrano alcuni dei principali siti discarica portati alla luce dalle Forze dell’Ordine. A condurre settimane di indagini e perlustrazioni del territorio è stato il comando della Stazione dei Carabinieri di Santa Maria di Licodia che, in perfetta sinergia con l’Ufficio Tecnico Comunale, è riuscito a far emergere un “iceberg” di immondizia dalle dimensioni immani. Sono infatti ben 12 i siti discarica individuati dall’Arma solamente nel territorio licodiese, per un’estensione totale di oltre 4 mila metri quadrati di ambiente inquinato prevalentemente da lastre di eternit frantumanto (che contiene fibre di amianto), copertoni d’auto, televisori, materassi e materiale edile di scarto. I Carabinieri hanno segnalato le aree al Sindaco di Santa Maria di Licodia per gli atti consequenziali.
L’eternit deteriorato rappresenta una vera e propria bomba ecologica, dannosa per la salute dell’uomo. Le fibre d’amianto contenute dalle lastre, infatti, se disperse nell’ambiente, potrebbero essere inalate provocando delle patologie gravissime fra cui il mesotelioma pleurico (cancro della pleura), purtroppo noto nella vicina Biancavilla in quanto interessata da un inquinamento naturale da fluoroedenite, materiale simile all’amianto, che ha già provocato decine di morti per mesotelioma. Il materiale pericoloso potrebbe anche inquinare le falde acquifere.
Le discariche sono state individuate in contrada Monte Arso, Strada di Fora (ex cava Catanzaro), Strada Sciacca e Strada Bicocca, Torrente di Santa Maria di Licodia, Strada Cavaliere Bosco (già segnalata tramite la rubrica “Dillo a Yvii24”), Strada Bordonaro, Trazzera Maccarrone e Strada Mendolito.
Quella emersa oggi si potrebbe definire una vera e propria bomba ambientale che purtroppo non riesce a risparmiare nemmeno il paesaggio unico ed irripetibile del Parco dell’Etna, area protetta e sito Unesco.
Il primo cittadino licodiese Salvatore Mastroianni, dopo aver ricevuto le segnalazioni dei militari, è già all’opera per l’emanazione delle ordinanze, con intimazione di bonifica, rivolte ai proprietari dei fondi su cui sono state rinvenute le discariche, affinché gli stessi provvedano alla bonifica del territorio attraverso ditte specializzate.
I costi di bonifica saranno totalmente a loro carico. Nel caso in cui non provvedessero alla bonifica intimata dal primo cittadino, il comune licodiese sarà costretto ad effettuare la bonifica a proprie spese con successiva rivalsa su di loro. Per gli eventuali proprietari inadempienti potrebbero scattare anche procedimenti penali.
Una successiva ordinanza potrebbe anche costringere i proprietari dei terreni a procedere con l’eventuale recinzione dei terreni. Nel frattempo, le indagini proseguono a ritmo serrato per identificare i responsabili.