Il Comune ha aderito al progetto “Ti abbiamo a cuore” proposto dall’Assessorato della Salute siciliano
L’amministrazione Comunale di Santa Maria di Licodia ha valutato positivamente la proposta di adesione al progetto “Ti abbiamo a cuore” pervenuta dalla Seus – Siciliana Emergenza Urgenza Sanitaria, attraverso la quale viene data l’opportunità di poter posizionare presso un luogo pubblico del paese un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), che in caso di arresto cardiaco, può rappresentare un valido supporto alle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Dopo la palestra comunale di via Gino Bartali, che aveva ricevuto lo scorso dicembre in dono un defibrillatore grazie al progetto di Confartigianato, a diventare cardioprotetta sarà la struttura dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di via Solferino che dovrebbe ricevere nei prossimi mesi questo importante strumento. Saliranno così a tre i defibrillatori presenti sul territorio comunale, se si tiene conto anche di quello che ormai da anni è in dotazione sull’ambulanza della Misericordia di Santa Maria di Licodia.
L’importantissimo strumento salvavita, sarà un Philips HeartStart FRx corredato da una piastra monouso adulto-pediatrica, con riduttore pediatrico, fornito in comodato d’uso gratuito direttamente dall’Assessorato Regionale della Salute per tramite della ditta Elios Medical srl, distributore per la Sicilia di elettromedicali Philips. “Ti abbiamo a cuore” rappresenta nella regione un importante progetto portato avanti dall’Assessorato, mirato alla salvaguardia della salute e della vita dei cittadini, attraverso la dotazione in ambienti pubblici – comuni, piazze, scuole – di defibrillatori che possono essere utilizzati da tutti. L’impiego di un defibrillatore, in un soggetto in arresto cardiaco, aumenta in maniera esponenziale la percentuale di sopravvivenza rispetto all’esecuzione delle semplici manovre di rianimazione cardiopolmonare come le compressioni toraciche e le ventilazioni di soccorso. Una cultura della prevenzione e del soccorso che pian piano si sta diffondendo sul territorio anche grazie ai tanti cittadini, non solo sanitari, che decidono autonomamente di partecipare ai corsi di Basic Life Support che rappresentano una buona base di partenza per approcciarsi da “protagonisti” alle prime prime fasi di soccorso in una catena della sopravvivenza extraospedaliera che vede l’intervento dei sanitari nelle sole parti conclusive.