Mirella Rizzo: «Il percorso formativo e didattico risponde al bisogno degli anziani di tramandare i propri saperi»
Inaugurato ieri, a Santa Maria di Licodia, l’anno Accademico della Terza Età. L’Università, costituita 17 anni fa dal Comune di Santa Maria di Licodia, nasce dall’intento di donare alla città una risorsa in più per promuovere la cultura e l’aggregazione dei suoi cittadini. Le lezioni si terranno martedì e giovedì dalle ore 16.00 alle ore 18.00 presso la sede dell’Università in via Vittorio Emanuele.
«Abbiamo inaugurato il diciassettesimo anno Accademico della “Terza Età” – dichiara l’Assessore alla Cultura Mirella Rizzo – con un evento che ha visto insieme cittadini anziani e nuove generazioni, per la celebrazione dei licodiesi caduti in guerra. L’ideale passaggio di valori tra generazioni vuole essere il motivo centrale del progetto presentato dall’amministrazione, indicando il percorso formativo e didattico per rispondere al bisogno degli anziani di tramandare i propri saperi, le esperienze e la memoria alle nuove generazioni, oltre al bisogno di socializzare e di coltivare gli interessi culturali. Per tali motivazioni gli incontri di formazione e informazione si terranno nella sede dell’università e, seguendo un percorso itinerante, per le cittadine dell’area. Il corpo docente, composto dalle risorse professionali licodiesi, si articolerà per disponibilità e competenze tra lezioni e consigli per il benessere psico-fisico della persona con attività seminariali nel campo della biologia nutrizionale, fitoterapia e psicologia; altri docenti li condurranno per percorsi storico-territoriali dal titolo “In giro per i castelli e le chiese turrite”; altri ancora realizzeranno laboratori di pittura su stoffa e di decoro di oggetti a fini benefici. Non mancherà lo spazio teatrale, un classico per Licodia, il canto e le attività ludico-ricreative. A breve – conclude Rizzo – il “Complesso Ardizzone” ritornerà ad essere fruibile, da ciò una serie di interventi in cui gli anziani potranno dialogare con i più i giovani e trasmettere, raccontando, la loro esperienza collegata alle loro abilità di cui le botteghe artigianali riprodotte, sono testimonianza».