Affollamento ai nastri di partenza, ma la corsa sembra ristretta ai tre poli maggiori
Cinque novembre “Save the date”. Per i siciliani quella della prima domenica di novembre sarà una data da cerchiare sul calendario, poiché si elegge il nuovo Presidente della Regione e la nuova Assemblea Regionale Siciliana. Al voto si giunge dopo 5 anni di governo di centrosinistra, il primo dall’elezione diretta, quello uscito vincitore dalle urne del 2012 e presieduto da Rosario Crocetta. Per la verità un governo pieno di ombre, tanto che il Partito Democratico, a cui l’ex sindaco di Gela aveva aderito, ha scartato la ricandidatura. E così il presidente (in Sicilia val la pena ricordare che non esiste la figura del “governatore”) tenterà la difficile scalata bis di Palazzo d’Orleans con il suo movimento: Il Megafono.
Il PD siciliano si affida all’esperienza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha designato alla carica di presidente il rettore del capoluogo di regione, Fabrizio Micari, il quale, oltre che sui dem isolani, dovrebbe contare su Alternativa Popolare che fa capo ad Angelino Alfano e su qualche civica sulla scia della vittoria orlandiana a Palermo.
La sinistra-sinistra, si è defilata da Micari e, notizia di oggi, affida i suoi destini al vicepresidente della Commissione nazionale antimafia Claudio Fava che ha ottenuto il via libera da Ottavio Navarra, candidato di Rifondazione Comunista. E così, il giornalista potrà contare su un cartello formato da Mdp, Sinistra Italiana e Rifondazione. Giochi fatti a coalizione unita nel centrodestra, che si schiera compatto con Nello Musumeci, un nome che non ha bisogno di presentazioni: per 10 anni presidente della Provincia regionale di Catania e già sottosegretario di Berlusconi. A sostenerlo Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Forza Italia, Udc, Autonomisti, Cantiere popolare, Noi, Cdu, Idea Sicilia.
Il Movimento 5 Stelle punta su Giancarlo Cancelleri, protagonista indiscusso dell’intera estate elettorale per tutta l’isola al fianco dei maggiorenti Di Maio e Di Battista. Outsider Vittorio Sgarbi (Rinascimento e Mir) che ha già indicato come assessori Bruno Contrada e Mario Mori; Antonio Fiumefreddo (Liberali); Franco Busalacchi (Noi Siciliani).
Insomma sono otto che, a oggi, manifestano l’intenzione di presentarsi ai blocchi di partenza, anche se qualche candidatura è destinata a tramontare. Tuttavia, sondaggi alla mano, la corsa sembra restringersi ai tre poli maggiori e in questa sfida Musumeci e Cancelleri avrebbero già preso il largo. Ma da qui alla presentazione delle candidature, ne siamo certi, qualche “fuoco d’artificio” sarà ancora pronto a esplodere.