Passeggiata di 253 chilometri da Sigonella a Palermo, progetto di visione estetica e artistica del capoluogo di regione attraverso due nuclei tematici
“Tintu è cu nun mancia a Cassata pi Pasqua”. Dietro questo curioso nome si cela un workshop di architettura e arte e paesaggio con camminata di 253 chilometri, in parte lungo la Via Francigena dei Nebrodi, che unirà Sigonella a Palermo. Il via domani, giovedì 29 marzo da Sigonella, la conclusione il 12 aprile nel capoluogo di regione. L’iniziativa è parte del programma collaterale del progetto indipendente “Cassata Drone”, progetto che si articola in residenze, incontri, mostre e dibattiti, aventi come fine quello di offrire al pubblico una visione estetica e artistica di Palermo attraverso due nuclei tematici: la cassata, simbolo della tradizione gastronomica isolana, e il drone, l’aereo militare a pilotaggio remoto di cui i cieli e le terre siciliane sono la base ideale.
Il laboratorio si formula a partire da un’esperienza percettiva guidata dall’artista e ricercatore Gaetano Olmo Stuppia e dal curatore Giovanni Rendina e attraverso il dialogo col territorio siciliano.
ll primo fine è quello di studiare il fenomeno paesaggistico e urbanistico. In risposta, i partecipanti realizzeranno delle opere utilizzando diversi mezzi artistici: stesura di saggi, disegno, scultura, video, fotografia e performance. Il tutto sarà creato assieme alla composizione di un taccuino di viaggio fornito ad ogni partecipante. Il tema indagato è l’interazione con le forme della base militare di Sigonella e il suo impatto antropizzante sul territorio in riferimento alla storia dell’architettura e ai miti siciliani. “Tintu è cu nun mancia a cassata pi Pasqua” si ispira liberamente alla teoria della deriva situazionista di Guy Debord e agli esperimenti di Walkscape condotti da Osservatorio Nomade.
I partecipanti dormiranno in sacco a pelo nei diversi comuni attraversati. Domani, prima giornata, i camminatori saranno ospiti del Rione “Maestri” di Motta Sant’Anastasia.