Un gruppo probabilmente vicino alle vittime di Adrano, non potendo picchiare l’autista della Seat Leon ha picchiato il padre
Non accennano a spegnersi i riflettori della cronaca sulla tragica morte dei 4 giovani di Adrano avvenuta domenica scorsa in un terribile incidente stradale verificatosi sulla Strada Statale 121 in territorio di Belpasso. Come riportato oggi dal quotidiano “La Sicilia” – notizia che trova poi conferme anche in ambienti dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro – un gruppo di persone, probabilmente vicine a qualche vittima del sinistro, si sarebbero presentate nella tarda mattinata di giovedì scorso nel reparto di Ortopedia del Cannizzaro di Catania, con l’intendo di portare a compimento una vera e propria missione punitiva nei confronti dell’unico sopravvissuto dell’incidente, un 40enne di Adrano.
Il gruppo non sarebbe comunque riuscito ad entrare all’interno del reparto, considerato che gli animi si sarebbero già accesi nella sala d’attesa, dove hanno incontrato il padre del ricoverato che è stato pesantemente picchiato da questi uomini, giunti a Catania con la certezza di portare a compimento un vero e proprio raid punitivo . L’anziano genitore del 40enne è stato poi condotto al vicino pronto soccorso, dove sono stati riscontrati diversi traumi e svariate ferite suturate con oltre 30 punti. Sul posto sono poi giunti gli uomini della vigilanza che operano all’interno dell’ospedale e le forze dell’ordine subito allertate. Nel frattempo, gli aggressori hanno fatto perdere ogni traccia, scappando via. Un valido aiuto agli inquirenti, per assegnare un nome e un volto agli aggressori che al momento rimangono ignoti, potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza presenti nel nosocomio catanese.
Una missione punitiva che arriva a meno di 24 ore dai funerali di Erika, Manuel, Lucrezia e Salvo che si sono celebrati nel pomeriggio di mercoledì scorso all’interno della chiesa di Santa Lucia. Già nelle ore successive all’incidente si erano diffuse alcune notizie di una tentata missione punitiva sempre ai danni del 40enne ricoverato per i postumi dell’incidente e che risulterebbe già indagato dalla Procura di Catania per omicidio stradale. In quell’occasione, la notizia del presunto raid, non aveva trovato alcun riscontro e conferma nelle autorità competenti. Nel frattempo, gli inquirenti, in riferimento ai risultati dell’esame tossicologico effettuato immediatamente dopo l’incidente sull’autista della Seat, preferiscono mantenere il massimo riserbo.