Notte di paura nei due centri maggiormente colpiti, ma anche ad Adrano e Paternò. Crolli alla chiesa biancavillese dell’Idria e a Palazzo Ardizzone di Licodia. Scuole chiuse nei prossimi giorni
Servizio video di Luca Crispi
Notte di vero e proprio terrore quella appena trascorsa nel versante sud-occidentale dell’Etna per una scossa di terremoto di magnitudo 4,6 che ha interessato principalmente Biancavilla e Santa Maria di Licodia, dove si segnalano crolli di cornicioni e calcinacci e crepature, ma anche altri comuni quali Adrano e Paternò dove sono stati registrati danni minori. Inizialmente si è parlato anche di qualche ferito, ma le autorità sanitarie smentiscono e parlano solo di pazienti recatisi nei pronto soccorso di Biancavilla e Paternò solo ed esclusivamente per attacchi di panico.
La prima notizia diramata parla di magnitudo 5.0 ed epicentro a Santa Maria di Licodia. Il dato verrà poi via via affinato: prima 4.8 sino al definitivo 4.6 (dato attualmente preferito) con epicentro individuato a Biancavilla circa 300 metri a sud della Stazione “Poggio Rosso” della Ferrovia Circumetnea (esattamente nel centro della costruenda Zona artigianale), al confine con Santa Maria di Licodia, ad una profondità di 6 chilometri: Terremoto di magnitudo Mw 4.6 del 06-10-2018 ore 02:34:20 (Italia) in zona: 1 km S Biancavilla (CT), profondità km. 6.
Iniziamo proprio dalle 02:34:20 di stanotte quando la terra trema come non mai. Una botta tremenda che sveglia Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Adrano e Paternò. La scossa si avverta anche in altri centri del catanese, ma non con lo stesso impatto. Sono i social a dare subito il polso della situazione: la gente è nel panico. A peggiorare la situazione è l’imbecillità che rilancia la fake news di una imminente nuova scossa: i terremoti non possono essere previsti, ma il panico non si controlla e la gente ha ancor più paura grazie agli irresponsabili che stanno sui social.
A Biancavilla e Santa Maria di Licodia si scende in strada. Il sindaco biancavillese Antonio Bonanno chiede ai suoi concittadini di lasciare le abitazioni per recarsi in luoghi aperti distanti dalle abitazioni, aggiungendo che tutte le misure di sicurezza sono in corso di attivazione. La gente trascorre la notte in auto e negli spazi aperti individuati dalla Protezione civile.
GALLERIA FOTOGRAFICA: CROLLI E INTERVENTI A BIANCAVILLA E S.M. LICODIA
In pochi minuti ci si rende conto dei danni che il terremoto ha provocato: cornicioni e calcinacci sono a terra in tante strade di Biancavilla e di Santa Maria di Licodia, seppur in maniera minore. Scatta l’emergenza mentre la gente si reca in ospedale soprattutto per attacchi di panico: per fortuna non ci sono feriti, ma solo tanta paura. I comuni attivano subito la Protezione civile e si apre il Coc (Centro operativo comunale).
A Biancavilla, il comune che ha subito i maggiori danni, si annulla la processione serale di San Placido e si fissa un momento di preghiera e di ringraziamento al campo sportivo con la presenza delle statue dei patroni (san Placido e san Zenone) e della sacra icona della Madonna dell’Elemosina. Da un primo controllo risultano danneggiate la chiesa madre e la chiesa dell’Idria.
A Biancavilla sono state danneggiate dal movimento tellurico la chiesa dell’Idria che ha visto il crollo di un vaso in pietra bianca che ornava la facciata e alcuni cornicioni; caduti al suolo anche alcuni calcinacci interni. Danni anche in chiesa madre, dove il pavimento interno delle tre navate stamattina era costellato dai calcinacci staccatisi dal tetto e dalle pareti. Una crepa si è aperta all’interno della Cappella di san Placido. E in città stamattina sono giunti i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico per l’accertamento dei danni alle strutture storiche. Si sta valutando la chiusura delle scuole per lunedì e martedì. In alcuni plessi si segnala la caduta di calcinacci sia all’interno, sia all’esterno dei locali. Muretti in pietra lavica a secco sono caduti in diverse zone rurali del territorio comunale, fra i quali il muro del ponte sulla strada di Sant’Antonino (che inizia dalla strada provinciale 80 per le Vigne di Biancavilla all’altezza del Beauty Garden), che collega la parte alta di Biancavilla con Santa Maria di Licodia, arteria che è stata interdetta al traffico. È aperto il Coc (Centro operativo comunale di Protezione civile) al quale i cittadini stanno segnalando i danni alle strutture private. A Biancavilla è ancora vivo il terremoto del 10 gennaio del 1998 quando crollò il tetto della sagrestia della chiesa del Rosario che si affaccia in piazza Roma.
A Santa Maria di Licodia i danni maggiori li ha subiti Palazzo Ardizzone, che ospita la biblioteca comunale, dalla cui facciata principale si sono staccati, rovinando al suolo, una lunga striscia di cornicione in pietra bianca e parte degli intonaci. Crollata un’antica abitazione in pietra di via Carducci, fatiscente e non più abitata da tempo. Nessun danno al patrimonio edilizio religioso, con padre Santino Salamone che ha smentito distacchi di intonaci in chiesa madre. Illese anche le scuole che lunedì saranno regolarmente aperte. Il Coc (Centro operativo comunale di Protezione civile) è aperto alle istanze dei cittadini per la segnalazione di danni all’edilizia privata.
A Paternò si segnalano danni in due scuole, interessate dalla caduta di calcinacci: l’istituto “Gioacchino Russo” e lo scientifico “Fermi”. Le lezioni sono state sospese in tutti gli istituti per l’intera giornata di lunedì, per consentire i controlli alla staticità dei plessi scolastici.
Ad Adrano non si segnalano particolari danni. Piccoli distacchi dalle facciate del castello normanno e dalle chiese di San Francesco e di San Pietro. L’attenzione dei tecnici è rivolta ad alcuni locali del liceo scientifico dove si sono verificati piccoli distacchi di intonaci. Controlli alle scuole verranno effettuati nelle prossime ore. Il sindaco Angelo D’Agate ha annunciato una ordinanza nelle prossime ore.
Una seconda scossa di terremoto con magnitudo 2.3 è stata registrata dai sismografi dell’Ingv alle 12:21, con epicentro un chilometro a nord di Biancavilla.
GALLERIA VIDEO
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