Convocati nella “Perla dello Jonio” le personalità di diversi settori che hanno dato un proprio contributo nell’elaborazione del nuovo Piano strategico regionale del turismo, che verrà allargato anche alle proposte dei giovani siciliani

«Dobbiamo puntare a un modello di turismo che sia compatibile con il nostro Paese. Un turismo colto, intelligente e lento, che rispetti i luoghi e che punti all’eccellenza. Il contrario del mordi e fuggi che non lascia alcuna ricchezza nei territori».
Con queste parole il Ministro Dario Franceschini ha chiuso a Taormina gli Stati Generali del Turismo Siciliano che, lungo due giorni, hanno tracciato le linee guida di quel che sarà in futuro il turismo nella nostra regione. Attorno a cinque tavoli tematici, e poi nei diversi focus, si sono ritrovate autorevoli personalità siciliane attive in vari campi: cinema, teatro, impresa, enogastronomia, cultura. Nero su bianco sono state fissate cinquanta idee che verranno inglobate nel nuovo Piano strategico regionale del turismo. Se pienamente sviluppate, queste indicazioni degli esperti potrebbero far compiere l’atteso salto di qualità al turismo isolano per far diventare la Sicilia, come auspica l’Assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, «la quarta meta italiana dopo le città d’arte».
Barbagallo, tirando le somme nell’incontro finale accanto al Ministro Franceschini, ha annunciato per il prossimo anno un evento in Sicilia sul turismo sostenibile a cui l’Onu ha dedicato il 2017. L’assessore ha poi annunciato una maratona, lunga 42 giorni, che permetterà ai giovani imprenditori siciliani di formulare le proprie proposte per il turismo che si uniranno a quelle avanzate dai tavoli tecnici in questi giorni di elaborazione nella “Perla dello Jonio”. Il componente della giunta regionale ha pure chiesto al governo centrale un sostegno per giungere alla riduzione dei costi di viaggio da e per la Sicilia, voli aerei su tutti, e del costo del traghetto, auspicando la realizzazione del Ponte sullo Stretto che permetterebbe di far arrivare l’alta velocità.

Barbagallo ha poi rimarcato alcune delle idee forti su cui punta il turismo isolano: i borghi più belli d’Italia che, per il terzo anno consecutivo, hanno incoronato un paesino siciliano (nel 2016 Sambuca di Sicilia nell’agrigentino); la strada degli scrittori; i treni storici su cui la Sicilia ha investito più di ogni altra regione; la destagionalizzazione, a cominciare dal golf, per il quale la Sicilia potrà tornare utile quando l’inverno sferza le nazioni più fredde.
«L’idea che mi sta più a cuore – ha concluso Barbagallo – è il cineturismo, ovvero dare alla Sicilia l’immagine dei film che hanno fatto storia: il Gattopardo, il Padrino, Nuovo Cinema Paradiso. Un’immagine che ha reso celebre la Sicilia nel mondo».
Gli Stati Generali sono stati chiusi dal titolare del dicastero Beni e Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, giunto a Taormina da Catania a bordo di un treno storico. «Avremo un piano che detta le linee strategiche del settore – ha detto il ministro davanti ad una platea attenta – nel quale si terrà conto del fatto che nei prossimi anni il numero di visitatori crescerà ancora e questo soprattutto perché nuovi paesi, e penso soprattutto alla Cina, immetteranno un numero crescente di turisti. Adesso dalla Cina partono in centomila, ma la prospettiva di crescita parla di cinquecentomila. Dobbiamo essere pronti ad accoglierli con un turismo sostenibile non solo per l’ambiente, ma anche per il nostro Paese che ha un patrimonio enorme, ma fragile. Dobbiamo riuscire a proporre ai turisti un’offerta che punti sulla cultura, sui luoghi e sul gusto, tutte le nostre specialità».